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Finisce l'era Bouteflika

Volta pagina dopo 20 anni l'Algeria, con il presidente di lungo corso Abdelaziz Bouteflika che, con un po' di anticipo rispetto alla naturale scadenza del 28 aprile, ha deciso di dimettersi dal suo incarico, cedendo alle pressioni della piazza e dell'esercito, ancora prima alla malattia che, ormai dal 2013, lo rendeva impossibilitato a governare il Paese. Per un po', l'ipotesi che Bouteflika corresse per un quinto mandato era rimasta nell'aria, quasi come uno spauracchio per i rivali. Non così la pensavano i giovani algerini che, a partire dalla capitale Algeri, hanno manifestato con veemenza affinché il presidente facesse un passo indietro. Gesto che alla fine è arrivato, scongiurando al contempo il rischio di divenire null'altro che una rappresentanza di un potere decisionale che, ormai, non gli sarebbe probabilmente più appartenuto.

Un'epoca

Con le dimissioni di Bouteflika si chiude davvero un'era in Algeria, inaugurata all'indomani della sanguinosa guerra civile che ha flagellato il Paese fino alla fine degli anni Novanta e proseguita, sostanzialmente, fino a qualche anno fa, quando l'ictus che lo ha colpito ha allo stesso tempo reso il presidente molto meno presente sulla scena pubblica, con forti difficoltà deambulatorie e anche nel parlare. In mezzo, ben quattro mandati, difficili questioni di stato (come la Primavera nera, la complessa questione dell'insofferenza della Cabilia) e anche un fallito attentato suicida ai suoi danni, nel quale morirono 15 persone. Ora ci sarà spazio per quell'invocato cambiamento che, però, stenta a manifestarsi in ogni sua forma.

Situazione incerta

Al momento, nonostante il ritiro del presidente la situazione in Algeria è alquanto complicata, con la mossa del capo di stato maggiore dell'Esercito, Gaid Salah, che aveva di fatto destituito Bouteflika ma, in qualche modo, rivendicato il potere detenuto dall'elite militare del Paese, condizione tutt'altro che nuova per l'Algeria. Ora, la sensazione è che il cambiamento tanto richiesto, e per il quale è stato costretto a estromettersi l'ex leader, possa non arrivare, in quanto la futura politica del Paese sembra più che altro qualcosa da contendersi in pochi. Fra questi le Forze armate e il vecchio establishment del presidente, insieme o da soli.

redazione

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