Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha confermato la scarcerazione del secondo giornalista di al-Jazeera, Mohamed Fahmy, la cui imminente liberazione segue quella del collega australiano espulso ieri dal Paese. Nei giorni scorsi l’emittente araba aveva pubblicato sul proprio sito, prima della homepage, la foto dei tre reporter arrestati con la scritta: “questi tre giornalisti sono in carcere in Egitto da 400 giorni senza alcun motivo. Anche su Twitter era partita la campagna per promuovere la loro liberazione con l’hashtag #freeajstaff.
Mohamed Fahmy dalla doppia cittadinanza, egiziana e canadese, è stato arrestato lo scorso anno al Cairo insieme ai suoi colleghi con l’accusa di aver diffuso “false informazioni” a favore dei Fratelli Musulmani e del deposto presidente Mohamed Morsi. Con loro un terzo giornalista, Baher Mohamed di cui non si hanno notizie.
La Corte di cassazione il primo gennaio aveva ordinato un nuovo processo per tutti e tre i reporter sui quali pesava una pena tra i 7 e i 10 anni di reclusione. Ora grazie al nuovo decreto voluto del presidente al Sisi nel quale si autorizza l’estradizione di tutti i cittadini stranieri condannati o in attesa di giudizio, si proseguirà con l’espulsione dal Paese.
I direttori di al Jazeera hanno definito l’evento una buona notizia precisando però che continueranno a lavorare fino a quando tutti i giornalisti non saranno liberati e la condanna in contumacia per altri colleghi non sarà stata revocata. Il caso aveva portato ad una forte rottura nella relazione tra Egitto e Qatar, quest’ultimo accusato dal Cairo di sostenere i Fratelli musulmani anche attraverso l’emittente televisiva. Negli ultimi mesi di fondamentale importanza stata la mediazione del re saudita Abdullah che ha permesso un riavvicinamento tra i due Paesi.
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