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Draghi: “Con politiche insostenibili Eurozona a rischio”

Politiche interne “insostenibili” che comportano livelli “eccessivamente elevati di indebitamento, vulnerabilità del settore finanziario e/o mancanza di competitività” mettono a rischio l'eurozona. E' il monito di Mario Draghi, intervenuto al Parlamento europeo.

Monito

Non solo, il presidente della Bce avverte che le “politiche insostenibili alla fine costringono a aggiustamenti economici socialmente dolorosi e finanziariamente costosi, che possono minare la coesione nell'Unione economica e monetaria”. Entrando nel merito delle trattative fra governo italiano e Unione europea sulla manovra, Draghi ha spiegato: “tra le parti è in corso un dialogo, un accordo può essere raggiunto e non è opportuno commentare la situazione adesso. Ripeto quello che ha sempre detto la Bce e cioè che i Paesi con un debito elevato devono ridurlo, perché riducendo il debito si rafforzano”. 

Crescita debole

Nell'ultimo periodo, ha ricordato Draghi, la crescita dell'area euro “ha perso slancio” ma “una parte di questo rallentamento può considerarsi temporaneo“. “I dati disponibili dalla mia ultima visita a settembre sono più deboli del previsto – ha aggiunto – il Pil dell'area dell'euro è cresciuto dello 0,2% nel terzo trimestre. Ciò segue una crescita dello 0,4% sia nel primo che nel secondo trimestre del 2018. La perdita di momentum di crescita riflette principalmente una crescita commerciale più fiacca, ma anche alcuni fattori specifici per Paese e settore”.

Quantitative easing

Draghi ha poi confermato che a dicembre la Bce chiuderà il quantitative easing, il programma di acquisto di titoli di Stato che ha portato l'eurozona fuori dalla crisi. Draghi ha premesso che “i recenti sviluppi confermano le precedenti valutazioni del Consiglio direttivo sulle prospettive di inflazione a medio termine: la forza di fondo della domanda interna e dei salari continua a sostenere la nostra fiducia, che proseguirà la convergenza sostenuta dell'inflazione verso il nostro obiettivo, e verrà mantenuta anche dopo una graduale liquidazione dei nostri acquisti netti. Il Consiglio direttivo continua pertanto ad anticipare che, in base ai dati in arrivo che confermano le nostre prospettive di inflazione a medio termine, gli acquisti di attività nette si concluderanno a dicembre 2018″.

 

 

Alberto Tuno

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