Continua l’opera distruttiva dell’Isis volta a far scomparire per sempre il patrimonio storico di alcuni Paesi. Questa vola a finire nel mirino della filiale libica del Califfato sono i mausolei sufi che si trovano alle porte di Sirte, edifici che risalgono all’epoca delle conquiste islamiche.
In un nuovo filmato diffuso dai militanti dell’Isis si vedono i bulldozer in azione per distruggere due mausolei che ospitano le spoglie di due santi sufi. Mentre i mezzi sono al “lavoro” appare un uomo con il volto coperto che rivolto alla telecamera chiede: “Se è un santo perché non si difende?” e poi grida: “Dio è grande”.
Un filmato che ha destato preoccupazione e allarme nell’ente archeologico libico per la salvaguardia dei siti storici di epoca bizantina e romana nella zona del litorale controllata dagli uomini del Califfato. Solo poco tempo i jihadisti avevano messe a segno altre opere distruttive nei confronti di reperti archeologici, come al Museo di Mosul o al sito archeologico di Nimrud, dove con ruspe e mezzi pesanti avevano distrutto i monumenti e le rovine dell’area, ma prima ancora i miliziani si erano vantati di aver distrutto decine di moschee e santuari nella provincia di Ninive.
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