A Parigi in questi giorni si è arrivati a un accordo sul piano di interventi contro l’Isis che sta mettendo a dura prova sia la Siria che l’Iraq, ma anche gli stati occidentali con le continue minacce di decapitazione degli ostaggi che sono nelle sue mani. Anche il patriarca di Baghdad, Mar Louis Raphael I Sako, è intervenuto sul tema definendo l’accordo: “positivo anche se ogni azione sul campo deve essere promossa dalle Nazioni Unite, non da un Paese solo. Bombardare non è una soluzione, perché gli ordigni sganciati durante i raid aerei finiscono per uccidere persone innocenti”. Dunque, secondo la guida religiosa, per risolvere il problema del Califfato serve un “mandato dell’Onu” ed è altrettanto necessaria ” la partecipazione dei Paesi arabi, perché essi conoscono la lingua, la mentalità e la geografia della regione”
Nel frattempo proseguono i raid contro le milizie dello Stato Islamico. Un aereo siriano sarebbe stato abbattuto sopra i cieli di Raqqa, l’unica regione che non sarebbe totalmente sotto il controllo della Siria e dove, secondo il quotidiano arabo Sharq al Awsat, si troverebbe la base del “califfo” Abu Bakr al-Baghdadi. Il bilancio è di 0tto vittime.
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