Gerrard Collomb non torna sui suoi passi e conferma le sue dimissioni da ministro dell'Interno nonostante il rifiuto di Emmanuel Macron.
Nel corso di un'intervista a Le Figaro, ha insistito, spiegando di voler lasciare il suo attuale incarico per concentrarsi sulla candidatura a sindaco di Lione. “Abbiamo bisogno di chiarezza nei confronti dei nostri concittadini e di chiarezza nei confronti dei lionesi, quindi mantengo la mia proposta di dimissioni”, ha dichiarato.
La palla, a questo punto, torna all'Eliseo, alle prese con un vero e proprio terremoto che ha portato alle dimissioni della ministra dello Sport Laura Flessel e, soprattutto, di quello all'Ambiente Nicolas Hulot. Casi che, tuttavia, Macron considera separatamente. “Un rimpasto di governo deve dipendere da scelte politiche – ragionano all'Eliseo, secondo quanto riportato da Le Monde – Hulot ha espresso un sostanziale disaccordo con la politica dell'esecutivo quando ha annunciato di voler lasciare, nel caso di Collomb tutto questo non è avvenuto”. I collaboratori del capo dello Stato ricordano poi quanto previsto dall'articolo 8 della Costituzione francese: “Il presidente della Repubblica, su proposta del primo ministro, nomina i membri del governo e pone fine alle loro funzioni”.
Collomb ha annunciato le sue dimissioni durante un'intervista rilasciata a L'Express lo scorso 18 settembre. Il ministro non vuole che il lavoro di Place Beauvau (sede degli Interni) venga intralciato dalla campagna elettorale per la poltrona di sindaco di Lione. Il passo indietro, nelle sue intenzioni, dovrebbe diventare operativo la prossima primavera, dopo le elezioni Europee.
Mossa che fatto scatenare le opposizioni, le quali ormai parlano di “ministro provvisorio” e quindi incapace di far fronte alle sue responsabilità istituzionali: sicurezza, emergenza terrorismo, organizzazione dell'islam in Francia, rapporti con le autonomie locali e così via. Laurent Wauquiez, leader dei repubblicani, ha parlato di una situazione “surreale”. Anche perché l'annuncio di Collomb ha provocato un effetto domino nel dicastero. Il suo consigliere Jonathan Guemas si è spostato all'Eliseo, mentre il capo del suo staff Jean-Marie Girier, ora lavora nell'ufficio di presidenza dell'Assemblea nazionale.
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