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CACCIA ALLE TRE 16ENNI INGLESI FUGGITE PER ARRUOLARSI NELL’ISIS

Potrebbero essere in fuga da Raqqa le tre ragazze britanniche fuggite lo scorso febbraio dal loro Paese per raggiungere la Siria e unirsi alle file dello Stato Islamico, dove si sarebbero sposate con alcuni militanti. A riferirlo è un blogger anonimo iracheno che gestisce il “Mosul Eye” ed ha aggiunto che l’Isis le starebbe cercando. Kadiza Sultana, Amira Abase e Shamimi Begum, sono questi i nomi delle tre adolescenti che avevano lasciato il Regno Unito e le cui tracce portavano in Siria, attraverso la Libia, ma il blogger iracheno ha dichiarato di non essere in grado di verificare se si tratti o meno delle stesse ragazze.

Tuttavia se le tre 16enni dovessero riuscire a scampare alla “approfondita caccia” da parte dei jihadisti, il ritorno a casa potrebbe essere loro precluso. Il ministro dell’Interno britannico, Theresa May, ha infatti dichiarato nel corso di un’intervista tv che “il ministero valuterà la possibilità della riammissione caso per caso e comunque i ragazzi e le ragazze che sono fuggiti dovranno prima capire che razza di sbaglio hanno fatto”.

La notizia della loro fuga non è ancora verificabile in modo indipendente, le uniche informazioni che si hanno sono quelle pubblicate sul “Mosul Eye”, dove il blogger, anonimo e contrario allo Stato Islamico, lo scorso 2 maggio ha scritto che “tre ragazze straniere, britanniche, sposate a militanti Isil, dichiarate disperse. L’Isil lo ha annunciato a tutti i suoi posti di blocco per trovarle. Si ritiene siano scappate”. Successivamente ha aggiunto che le tre erano ancora nella città di Mosul, ma ancora in fuga nonostante gli sforzi dei jihadisti per trovarle.

L’ipotesi è che si tratti proprio delle tre studentesse della Bethnal Green Academy, ma lo stesso blogger non ha potuto confermare la sua teoria. D’altro canto il governo britannico non ha ancora fatto sapere se permetterà o meno il rientro delle giovani, in quanto i cittadini che hanno lasciato il Paese  per raggiungere organizzazioni terroristiche vengono considerati “pericolosi ed indesiderati”.

Manuela Petrini

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