A Ouagadugou, capitale del Burkina Faso, decide mi migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro il Parlamento che si appresta a varare una riforma costituzionale controversa che consentirebbe a Blaise Campaoré, presidente dal 1987, di candidarsi nuovamente. L’opposizione protesta contro un progetto di legge che riformerebbe la costituzione per far passare da due a tre il numero massimo di mandati presidenziali. In questo modo Compaoré potrebbe restare in carica altri quindici anni. Qualora venisse adottato l’esame del progetto di legge da parte dell’assemblea nazionale non sarebbe necessario sottoporlo a referendum.
L’opposizione ha rivolto l’invito ai manifestanti di confluire intorno al Parlamento al momento del voto. Per timore di violenze, i deputati non sono stati autorizzati a tornare a casa e gli è stato riservato un albergo nei pressi dell’edificio governativo. Sono giorni caldi per questo per il Burkina Faso: dopo la manifestazione del 28 ottobre a Ouagadougou e in altre città del Burkina Faso, il 29 ottobre è stato il turno dei sindacati, che hanno indetto uno sciopero generale. Le proteste si sono concluse con scontri tra manifestanti e polizia, lanci di pietre e di gas lacrimogeni e sono durate fino alla serata, quando gli agenti sono riusciti a sgomberare la folla.
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