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Boeing aggiorna il software dei 737

Adistanza di circa dieci giorni dall'incidente del Boeing 737 Max ad Addis Abeba, il colosso americano del trasporto aereo ha varato il nuovo software, sviluppato su pressanti richieste dei principali utenti internazionali (Stati Uniti in testa) al fine di scongiurare altri disastri, come quello in Etiopia e quello di pochi mesi prima in Indonesia, per un bilancio complessivo di 346 vittime. Due sciagure considerate troppo simili dagli esperti che, per questo, hanno indotto le autorità a sospendere via via tutti i voli con 737 e spinto la società a procedere con il nuovo sistema. In particolare, a essere aggiornato sarebbe stato proprio il cosiddetto sistema Mcas, il dispositivo che, in fase di stallo, consente all'aereo di rimanere in rotta senza scendere in picchiata, il cui funzionamento sui due velivoli precipitati è stato fortemente messo in dubbio dagli analisti, i quali hanno ipotizzato che proprio il malfunzionamento possa essere stato la causa degli incidenti.

La presentazione

La presentazione del nuovo software è avvenuta a Renton, nello Stato di Washington, dove Boeing possiede uno stabilimento e dove alcuni piloti hanno simulato un volo in una sala conferenze, alla presenza di alcuni rappresentanti di società di controllo e di circa 200 piloti delle compagnie clienti. Modifiche sostanziali che secondo il vicepresidente Mike Sinnett, citato dalla Cnn, “ci danno la completa certezza che i cambiamenti che apporteremo risolveranno tutti questi incidenti”, visto anche “il rigore e la completezza nella progettazione e nei test che sono stati apportati al Max”. Sarebbe questo il primo passo verso l'uscita di un tunnel che, nelle ultime settimane, si era fatto davvero oscuro per Boeing, tuttora sotto indagine da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, al fine di poter svolgere tutte le verifiche necessarie sulla flotta di 737 Max in dotazione alle utenze. Un po' di polvere, nei giorni scorsi, era stata sollevata adalla segretaria dei Trasporti, Elaine Chao, secondo la quale è “molto discutibile” che del pacchetto standard offerto da Boeing sugli aerei in questione non facessero parte le certificazioni dei sistemi di sicurezza.

Indagini in corso

Nonostante i passi rapidi effettuati, per rivedere un 737 Max in volo di tempo ne dovrà passare un bel po', visto che le indagini sui due incidenti infatti proseguono. Resta da capire, inoltre, perché Boeing abbia finora venduto a parte il software di sicurezza, il quale sarebbe stato acquistabile a discrezione del cliente. Né l'Ethiopian Airlines né Lion Air, le due compagnie interessate dai disastri, lo avevano comprato. L'azienda ha comunque spiegato che, oltre a rivedere il Mcas, installerà sui velivoli anche un sistema di sicurezza in grado di avvisare i piloti di eventuali problemi con il funzionamento dello stesso.

redazione

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