Le Nazioni Unite hanno aperto un’indagine sul presunto attacco con armi chimiche ad Aleppo in Siria. Secondo le informazioni raccolte dal quotidiano tedesco Bild, lo scorso 10 agosto un velivolo dell’aviazione siriana avrebbe sganciato diverse bombe sul quartiere di Zebdia di Aleppo, alcune delle quali contenenti gas letali.
Un volontario dell’ospedale della città siriana ha postato su Twitter diverse foto di vittime, tra cui anche molti bambini. Anche un medico della città assediata dalle forze del regime di Assad, ha dichiarato che diversi pazienti lamentano “chiari sintomi di un attacco con il cloro”. Se così fosse, sarebbe il primo attacco con gas dopo il massacro di 3 anni fa vicino a Damasco, che fece 1.400 vittime.
Al momento i funzionari delle Nazioni Unite hanno raccolto tutti i rapporti relativi all’utilizzo di armi chimiche ad Aleppo. Se verranno ritenuti veritieri, ciò equivarrebbe a un crimine di guerra. “Anche se ci sono molte prove non spetta a me valutare se è stato usato cloro – ha dichiarato l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la siria Staffan De Mistura -. Se così fosse, si tratta di un crimine di guerra”.
Il 4 gennaio, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) aveva annunciato che tutte le armi chimiche in Siria erano state distrutte, tuttavia, nei rapporti di aprile era emerso che militanti radicali avrebbero potuto utilizzare e produrre di armi chimiche in Siria.
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