Dopo le minacce di Al Qaeda, che afferma di volerlo uccidere entro “tre giorni”, è arrivato l’appello della madre del giornalista Usa Luke Somers, tenuto prigioniero nello Yemen da oltre un anno.“Per favore mostrate pietà” ha detto la donna rivolgendosi all’organizzazione terroristica tramite Youtube. Il fratello del reporter nel filmato ha spiegato che la famiglia “non era a conoscenza del tentativo di liberare Luke” condotto dalle forze speciali Usa. “Luke Somers -ha detto l’uomo- è solo un fotoreporter, non è responsabile per nessuna delle azioni intraprese dal governo Usa”.
Giorni fa, infatti, le truppe americane e quelle yemenite hanno portato a termine un’operazione in un covo qaedista per liberare Somers e altri prigionieri. Ma sfortunatamente il giornalista non si trovava più nel luogo. Il fallimento del blitz è stato confermato dal Pentagono. Come conseguenza sono arrivate le minacce di morte. Il terrorista Nasser bin Ali Al-Ansi ha detto che lo ucciderà se Washington non esaudirà le richieste del gruppo: il terrorista non spiega quali siano queste richieste, ma sottolinea che Washington le “conosce”. “In caso contrario, l’ostaggio americano andrà incontro a un destino inevitabile”.
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