Arriva il primo attacco al procuratore speciale per il Russiagate, Robert Mueller, che, secondo il legale di “Trump for America” Kory Langhofer, avrebbe acquisito “illegalmente” decine di migliaia di email del transition team del presidente Usa.
Il legale ha scritto una lettera al Congresso denunciando che dipendenti della General services administration (Gsa) avrebbero fornito senza autorizzazione agli inquirenti decine di migliaia di email private e del periodo di transizione, suggerendo che possano averlo fatto per motivi politici. E che Mueller le abbia ottenute senza emettere alcun mandato. I documenti in questione, secondo l'avvocato, sono proprietà privata, non atti di governo. La lettera invoca le legge federali e decenni di precedenti per sostenere che Mueller ha abusato dei suoi poteri. Il trasferimento di documenti della transizione, si legge nella lettera, “è una condotta illegale che mina il Presidential Transition Act del 1963 e compromette la capacita' dei futuri team di transizione presidenziali di discutere con franchezza di politica e questioni interne a favore del Paese”.
Pacata la replica: “Quando abbiamo ottenuto le email nel corso dell'attuale inchiesta, ci siamo assicurati il consenso dell'account del proprietario o di seguire l'appropriato processo”, ha spiegato Peter Carr, un portavoce dell'ufficio di Mueller. La reazione a questa mossa investigativa lascia trasparire le preoccupazioni sul materiale acquisito, che potrebbe gettare nuova luce sui contatti e le discussioni all'interno del transition team dopo l'incriminazione di quattro persone, tra cui l'ex capo della campagna elettorale di Trump, Paul manafort, e il suo ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn.
Recentemente l'attenzione degli investigatori si è concentrata sul figlio del presidente, Donald Junior, e sul genero-consigliere, Jared Kushner, che ha deciso di avvalersi di una compagnia di pubbliche relazioni specializzata nella gestione di emergenze di comunicazione. Ma l'attacco a Mueller sembra rientrare anche in una campagna piu' vasta per delegittimare lui e l'Fbi. Trump ha denunciato nei giorni scorsi l' “estrema faziosità” esistente nel Bureau, cavalcando gli sms offensivi nei suoi confronti da parte di un agente che partecipava all'inchiesta su Hillary e che poi era passato all'inchiesta sul Russiagate, prima di essere trasferito da Mueller proprio per questi messaggini.
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