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Accordo sul nucleare iraniano, Trump criptico: “Ho preso una decisione”

Nemmeno il tempo di terminare il bilaterale con il presidente palestinese, Abu Mazen, che Donald Trump lascia ai cronisti una frase alquanto sibillina sulla quale riflettere in virtù dell’accordo sul nucleare iraniano: “Ho deciso”, ha affermato lasciando intendere qualcosa, senza però specificare il come e, soprattutto, il cosa. Con l’Assemblea dell’Onu in pieno corso di svolgimento, il Tycoon ha piazzato uno dei suoi colpi a effetto, sospendendo qualsiasi dettaglio sulle sue intenzioni in merito all’accordo sul nucleare dell’Iran, ritenuta una delle questioni più importanti affrontate durante il convegno al Palazzo di vetro. Anche il segretario di stato americano, Rex Tillerson, a margine di un 5+1 partecipato anche dal ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha affermato che il presidente la sua decisione sulla ratifica o meno dell’accordo l’ha presa. Quale sia, per il momento, resta un mistero.

Rouhani: “Non violeremo l’accordo”

Va detto che l’intesa sul nucleare, come ribadito anche dall’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini, al momento funziona. La stessa rappresentante ha affermato che la comunità internazionale avrebbe più da perdere che da guadagnare da una bocciatura dell’accordo da parte degli Stati Uniti, con lo stesso presidente iraniano, Hassan Rouhani, a spiegare che il suo Paese “non sarà il primo a violare l’accordo”, dicendosi comunque fiducioso che nemmeno gli States opteranno per l’uscita “nonostante la propaganda”. Di diverso avviso sembra essere la Nbc la quale, citando alcune fonti vicine alla Casa Bianca, ha affermato che le sensazioni che filtrano dallo Studio ovale propendono in direzione del “no”.

Accordi, Trump fuori?

L’intento, a quanto pare, sarebbe la rinegoziazione dell’accordo, spingendo l’Iran a sedersi a un tavolo di trattativa, ipotesi per il momento scartata da Teheran. In ottica di una possibile bocciatura da parte di Trump, lo scenario che si aprirebbe si costituirebbe di aspetti ambivalenti: da una parte il fronte della comunità internazionale che insiste per il mantenimento dell’accordo, con Mogherini a insistere sul rischio di un’altra crisi nucleare (oltre a quella coreana) “di cui non abbiamo assolutamente bisogno”; allo stesso tempo, però, alcune voci potrebbero schierarsi a favore di una rivisitazione (senza uscirne) dell’accordo. Il presidente Gentiloni,intervenuto nella serata di ieri (ora italiana) all’Assemblea, ha difeso l’accordo: “Crediamo che la comunità internazionale debba assicurare che il Joint Comprehensive Plan of Action rimanga una storia di successo nell’ambito degli sforzi globali di contrasto alla proliferazione di armi di distruzione di massa. Allo stesso tempo, siamo convinti dell’importanza di una piena e integrale applicazione della Risoluzione Onu 2231”.

Mattia Damiani

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