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World press photo: il meglio del fotogiornalismo in mostra al Forte di Bard

Con oltre 140 foto e una consolle con i 12 video vincitori del multimedia contest, nuova categoria del concorso, il Forte di Bard – il complesso fortificato in Valle d’Aosta – presenta la 59esima edizione del World Press Photo, immagini straordinarie del più importante riconoscimento internazionale di fotogiornalismo che, per un anno, hanno documentato e illustrato gli avvenimenti del nostro tempo sui giornali di tutto il mondo.

Dal 7 dicembre 2016 all’8 gennaio 2017, si legge nel comunicato stampa, l’esposizione offre un’occasione unica per scorrere, attraverso gli occhi dei più grandi fotoreporter di oggi, gli scatti più sensazionali che raccontano, denunciano, enfatizzano e racchiudono in una cornice la nostra storia. Il pubblico del Forte di Bard, inoltre, potrà ammirare una sezione speciale della mostra, un’installazione video con le 56 foto vincitrici delle precedenti edizioni del premio.

Per questa edizione la giuria del prestigioso concorso ha esaminato 82.851 immagini pubblicate sui giornali e proposte da 5.775 fotografi di 128 diversi Paesi. Premiati 41 fotografi provenienti da 21 nazionalità: Australia, Austria, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Iran, Italia, Giappone, Messico, Portogallo, Russia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera, Siria, Turchia e Stati Uniti. Tra i 41 fotografi premiati nelle otto categorie del concorso (spot news, notizie generali, attualità, vita quotidiana, ritratti, natura, sport e progetti a lungo termine), due gli italiani: Francesco Zizola (categoria: attualità, secondo premio) e Dario Mitidieri (categoria: ritratti, terzo premio).

In mostra al Forte di Bard anche la Foto dell’anno 2015 “Hope for a new life” (Speranza di una nuova vita), dell’australiano Warren Richardson, scattata nella notte del 28 agosto che ritrae un uomo mentre aiuta a far passare un bambino attraverso il filo spinato sul confine serbo-ungherese a Röszke. L’immagine ha vinto anche il primo premio per la categoria spot news.

“Ero accampato con i rifugiati da cinque giorni – racconta Warren Richardson -, quando una sera arriva un gruppo di circa 200 persone, si posizionano sotto gli alberi lungo la linea di recinzione, e in silenzio, cominciano a scavalcare il filo spinato, prima le donne e i bambini, poi i padri e gli uomini anziani. Il tutto sarà durato cinque ore, cinque ore passate a giocare al gatto e al topo con la polizia. Non ho utilizzato il flash perché altrimenti ci avrebbero visti. Ho scattato la foto usando il chiaro di luna”.

A tal proposito Francis Kohn, presidente della giuria e direttore dell’agenzia France-Presse, ha dichiarato: “Fin dall’inizio abbiamo capito che questa foto era importante. Abbiamo pensato che avesse un tale potere per la sua semplicità, in particolare per il simbolo del filo spinato. Aveva la forza per trasmettere visivamente ciò che sta accadendo con i rifugiati. Ritengo che sia una foto molto classica, senza tempo. Ritrae una situazione, ma il modo in cui è stata fatta è classico nel senso più ampio della parola”.

L’immagine è oggi un linguaggio più che mai universale, che valica i confini, che comunica più di ogni altro mezzo espressivo e raggiunge in pochissimi attimi milioni e milioni di persone in ogni angolo del nostro pianeta – dichiara Gabriele Accornero, Consigliere Delegato del Forte di Bard -. Le sensazionali immagini del World Press Photo, ogni anno, documentano in modo straordinario la storia recente attraverso scatti che ci fanno rivivere gli eventi cruciali del nostro tempo. Il modo più autorevole con cui il Forte di Bard rinnova l’appuntamento con la fotografia mondiale d’autore, confermando la collaborazione con la World Press Photo Foundation”.

redazione

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