Inizia oggi la seconda tappa del progetto “Egitto Pompei”, un’iniziativa inaugurata il 5 marzo scorso al Museo Egizio di Torino e che ora è arrivata agli scavi di Pompei, una mostra che vuole raccontare – in tre diverse sedi – culti e mode originati nella terra del Nilo. Per questa occasione saranno riaperti gli spazi recentemente restaurati della “Palestra Grande”, che accoglierà le sette monumentali statue raffiguranti Sekhmet – la divinità egizia dalla testa leonina – e la magnifica statua seduta del faraone Thutmosi I, tutte appartenenti ad uno dei periodi di massimo splendore della storia dell’antico Egitto: la XVIII dinastia (XVI-XIV sec. a.C.).
Tutti i prestiti provengono dalla collezione permanente del Museo Egizio di Torino, che ha aderito a una stretta e proficua collaborazione con la Soprintendenza di Pompei e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli , dando vita a una mostra senza precedenti, il cui obiettivo è inserire la cultura del Nilo in un’ampia riflessione sulle interrelazioni tra le civiltà del mondo antico che si affacciavano sul Mediterraneo.
Oltre a rappresentare il potere faraonico al tempo della XVIII dinastia, le sculture in granito sono una straordinaria testimonianza del mondo della mitologia egizia. Sekhmet ha una una natura ambivalente, contraddistinta da forze contrapposte: figlia del sole, propaga sulla terra calore, distruzione e malattie, ma allo stesso tempo, se placata con rituali e preghiere, è in grado di garantire la pace e la prosperità.
Nel percorso della mostra, anche una video installazione originale di “Studio Azzurro” che evoca gli scambi culturali, religiosi ed economici intercorsi tra Pompei e l’Egitto dalla fine del II sec. a.C. Inoltre, il pubblico potrà godere dell'”itinerario egizio”, dal Tempio di Iside, tra i maggiori e meglio conservati edifici pompeiani, alle numerose domus decorate con motivi “egittizzanti”, come quella di Loreio Tiburtino.
La terza e ultima tappa della manifestazione partirà il prossimo 28 giugno dal Museo Archeologico di Napoli, con l’inaugurazione di una nuova sezione del percorso di visita delle collezioni permanenti con reperti archeologici, affreschi e capolavori di artigianato ispirati alla cultura egizia.
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