Leonardo Da Vinci, a 500 anni dalla sua morte, continua a stupire. Secondo lo studioso americano Scott Lund gli ultimi tre dipinti del genio italiano sarebbero stati realizzati in modo tale da riprodurre l’allineamento di astri e pianeti così come doveva apparire durante il l’Anno Santo del 1.500.
Lo storico afferma di aver identificato nei dipinti dei punti precisi con le costellazioni del Saggittario, del Capricorno e di Perseo. Lund sostiene che il più celebre quadro di Leonardo, la “Gioconda”, raffiguri il cielo del Natale del Giubileo che aprì il XVI secolo mentre le altre due tele del Maestro “La Vergine e il Bambino con Sant’Anna” e “San Giovanni Battista” ritrarrebbero rispettivamente l’equinozio d’autunno e il solstizio d’estate del 1500.
Lo storico ha spiegato che Leonardo impiegò molto tempo per completare le sue opere perché poteva lavorare su di essi solo e soltanto quando i pianeti erano nel loro assetto più favorevole.
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