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Covid Italia, Fontana: “Momento delicato, il lavoro sarà di monitoraggio”

“Questo è un momento delicato, il lavoro più importante sarà il monitoraggio, tenere sotto controllo il territorio il più possibile, tutte le persone che sono toccate da questo virus”. Lo dice il governatore della Lombardia, Attilio  Fontana, parlando della fase che inizia oggi, con le riaperture in tutte le regioni. “Dobbiamo impedire che il virus torni a correre. Non ci sono dubbi che le infezioni aumenteranno, ma – afferma – noi dovremmo tenerle sotto controllo, evitare che si diffondano in maniera incontrollata, che nascano nuovi focolai, questa è la cosa che dovremo fare con grande attenzione”, conclude.

Prima messa con i fedeli nel Duomo di Milano

“Cari fedeli vi abbiamo aspettato tanto. Dal quel lontano 9 marzo ci siamo visti solo telematicamente, in tv o streaming. È molto bello che ci ritroviamo di nuovo qui come di consueto per riprendere le nostre celebrazioni nel giorno che ricorda il centenario della nascita di San Giovanni Paolo II”. Con queste parole monsignor Gian Antonio Borgonovo, arciprete del Duomo di Milano ha accolto i fedeli per la loro prima messa dopo il lockdown. Oltre ai soliti controlli di borse e zaini con metal detector per la sicurezza è stato controllato che tutti indossassero la mascherina e molti fedeli indossavano anche i guanti. Sulle panche degli appositi cartelli segnalano dove ci si può sedere. Emozione per i fedeli che dopo oltre due mesi sono tornati in chiesa. “Ho pregato tanto a casa ascoltando la messa tutte le sere e mi sentivo di più legata a Dio – ha spiegato una signora -. Adesso però avevo voglia di riprendere la messa perché la presenza fisica serve”. Dirette televisive e streaming hanno aiutato ma “essere di nuovo presente con tutte le precauzioni è giusto, bisogna vivere nella positività”, ha aggiunto un’altra donna. Al momento della distribuzione della Comunione i celebranti si sono disinfettati le mani, prendendo il gel da un dispenser posto vicino all’altare; hanno indossato i guanti e la mascherina e hanno distribuito le ostie consacrate tra i banchi per evitare che i fedeli si mettessero in coda. A loro volta i partecipanti alla celebrazione hanno preso la Comunione in mano prima di metterla in bocca.

Situazione traffico a Milano

Si è regolarizzato l’afflusso del traffico auto, a Milano, che poco dopo le 7 era stato invece molto intenso: secondo la Polizia Locale la circolazione si starebbe normalizzando anche se si segnala ancora qualche criticità (ma per motivi contingenti, come semafori in tilt o restringimenti della carreggiata dovuti ai lavori, come in corso Buenos Aires per la nuova ‘ciclo pedonale’). Sui mezzi pubblici alle 8.30 non si segnalano criticità, tranne alcuni minuti di chiusura dei tornelli a Sesto Marelli per il notevole afflusso di passeggeri, sempre verso le 7.30. Sulla 90/91 non ci sono stati altri interventi: polizia e vigili continuano i servizi di monitoraggio delle fermate con le pattuglie.

Piemonte cauto, solo sabato aprono bar e ristoranti

Il Piemonte riparte con “fiducia”, ma anche con “cautela”. Sono gli aggettivi utilizzati dal governatore Alberto Cirio, che in serata ha firmato la nuova ordinanza – valida fino al 24 maggio – con cui allenta ancora le misure anti contagio. “Vogliamo aprire tutto, ma aprire per sempre”, spiega il presidente della Regione, che con oltre 3.600 morti e quasi 30mila contagi è tra i territori più colpiti dal coronavirus. Per questo motivo è stato deciso di rimandare al fine settimana, non senza qualche polemica, la riapertura di bar e ristoranti.   “Vogliamo dare alle imprese e al territorio il tempo di adeguarsi alle linee guida che abbiamo preteso e ottenuto dal Governo, perché l’equilibrio tra sicurezza e sostenibilità economica è fondamentale per garantire il futuro di tutte le nostre attività”, spiega con l’assessore regionale al Commercio, Vittoria Poggio, il governatore, convinto che il Piemonte non sia una regione a rischio. “Abbiamo tutti i parametri a posto – ribadisce -: il famoso rapporto R con zero, risulta essere a quota 0,34, quindi decisamente al di sotto dei livelli di guardia. Se c’è uno slittamento di qualche giorno per alcune attività questo dipende solo dal fatto che da noi il contagio si è diffuso più tardi”. Riaprono dunque domani tutti i negozi al dettaglio, i saloni per parrucchieri, i centri estetici, gli studi di tatuaggio e piercing e tutti i servizi per gli animali, oltre alle toelettature già attive. Di nuovo aperti anche musei, archivi, biblioteche e le altre strutture ricettive ancora chiuse, sono consentiti gli sport all’aria aperta, sempre in forma individuale, rispettando la distanza minima di due metri. Possibile anche l’uso di impianti, centri e siti sportivi, purché nel rispetto delle disposizioni di sicurezza: vietato in particolare l’utilizzo di palestre, luoghi di socializzazione, docce e spogliatoi, fatto salvo per i locali di passaggio e i servizi igienici, per i quali i gestori devono garantire la costante sanificazione. Al via sempre da domani i nuovi cantieri di lavoro, mentre quelli sospesi potranno riprendere, sono riattivati i tirocini extra-curriculari in presenza, purché nel rispetto delle disposizioni di sicurezza e prevedendo lo smart working dove non sia possibile garantire il distanziamento. Bisogna invece attendere metà settimana, il 20 maggio, per rivedere nei mercati i banchi extralimentari, così da dare ai commercianti il tempo di adeguarsi alle nuove linee guida per la sicurezza e da permettere ai Comuni di tracciare i nuovi spazi sulle aree mercatali.

A Genova primo corteo post lockdown

La “fase 2” a Genova si apre con la protesta dei lavoratori Arcelor Mittal contro la decisione dell’azienda di prorogare la cassa integrazione per l’emergenza Covid. Gli operai, tutti con la mascherina, sono in assemblea dalle 7 davanti ai cancelli dello stabilimento di Cornigliano. Secondo i sindacati si tratterebbe del tentativo di Mittal di risparmiare sul costo del lavoro, in attesa di riprendere la trattativa con il governo sugli stabilimenti ex Ilva che entro fine anno potrebbe portare a una restituzione degli impianti. Proprio in quella sede, alle 16 di oggi, è stato convocato un incontro dal prefetto Carmen Perrotta a cui parteciperanno azienda, sindacati e istituzioni locali.

Crisanti critico, mancano tracciamenti e controlli

“L’epidemia è ancora in corso, sarebbe stato giusto aspettare e valutare meglio gli effetti delle riaperture del 4 maggio” ma “si è scelto di seguire le spinte economiche”: lo afferma il virologo dell’Università di Padova che in tutti questi mesi ha consigliato il governatore del Veneto Zaia, Andrea Crisanti. “Per non essere pessimisti bisogna organizzarsi” e al momento “manca un sistema di controllo e tracciamento” ma “i politici hanno deciso che era un rischio accettabile” e hanno dato il la’ alle riaperture, ha osservato il virologo.   “Bene, lo rispettiamo”, chiosa Crisanti che sulla App Immuni afferma: “Se la scarica il 60% delle persone, sa quanti eventi identifica? Il 36%” mentre “perdiamo il 64% dei contatti”. Ciò significa, secondo il virologo padovano, che siccome i casi positivi reali “di cui facciamo la diagnosi, il tampone, sono un quarto, alla fine intercettiamo solo il 9%”, una percentuale bassa. Ma nel caso Immuni dovesse invece funzionare? Ragiona il professore: “Ci vengono segnalati 10 mila casi al giorno, mettiamo in quarantena 150 mila contatti?”, si chiede Crisanti, per il quale “se non fai i tamponi, è impraticabile”. Lui si dice sconfortato, perché “non si ragiona cosi'”.

Piacenza senza morti, ‘enorme significato’

Primo giorno senza morti per Coronavirus a Piacenza, provincia che dall’inizio dell’epidemia conta 933 decessi, il 23% delle vittime in regione. “Ha un significato enorme: lo ha per la comunità di Piacenza, lo ha per tutti i professionisti della nostra azienda sanitaria”, dice sulla pagina Fb dell’Ausl piacentina il dg Luca Baldino. “Da tempo stiamo assistendo – prosegue – a una diminuzione degli accessi al pronto soccorso, segnale che grazie alle precauzioni adottate durante il periodo del lock down stavamo in qualche modo combattendo il contagio nel modo corretto. Ma i ricoverati sono ancora tanti e gli sforzi per curarli molto grandi. E proprio perché questa è una patologia lunga, per registrare anche il buon andamento di questo indicatore abbiamo dovuto aspettare diversi giorni”. Ora “entriamo nella fase 2 con questo ‘zero’ che ci fa ben sperare, ma con la consapevolezza di aver vinto una battaglia, non ancora la guerra”, aggiunge.  Ieri anche Parma e Rimini, altre due province molto colpite, hanno registrato decessi zero.

Roma riapre, più traffico su Grande raccordo anulare

Nel giorno delle nuove riaperture della Fase 2 dell’emergenza coronavirus traffico più intenso stamattina anche a Roma, su alcuni tratti del Grande raccordo anulare, del tratto urbano dell’A24 in direzione centro e sulla diramazione Sud verso il centro della Capitale.    In città si rilevano al momento rallentamenti su via del Foro Italico in zona Tor di Quinto, in entrambi i sensi di marcia, a causa di lavori. Qualche rallentamento anche su via Trionfale evia Prenestina. La polizia locale ha intensificato i servizi di viabilità e i controlli stradali sulle principali consolari e vie ad alto scorrimento come anche la vigilanza ai capolinea dei bus, nei parchi e sul litorale. Con l’avvio della fase 2, a partire dal 4 maggio sono scattati anche i nuovi orari di bus e metro, prolungati fino alle 23.30.

Suora positiva, quarantena per convento Cassino

Il convento di clausura dedicato a Santa Scolastica a Cassino da sabato sera è interdetto e tutte le persone che vivono all’interno sono in quarantena. Una delle suore dell’istituto religioso è infatti risultata positiva al coronavirus e per questo, una volta manifestati i primi sintomi, è stata trasferita all’ospedale ‘Fabrizio Spaziani’ di Frosinone. Oggi l’Asl effettuerà un’indagine epidemiologica e tutte le altre religiose, compresi coloro che sono entrati in contatto con l’anziana suora, saranno sottoposti a tampone.
Rossella Avella

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