In Italia, ormai, la politica è intesa in larga parte come impegno da tenersi in parlamento o nei Consigli dei comuni e Regioni. Si disconosce la politica intesa come partecipazione nelle associazioni politiche, nel fare informazione e formazione per i cittadini. Eppure, dedicandosi alla politica solo alcuni, ai cittadini rimane lo spazio del voto e della tifoseria. Datosi che in tanti si pronunciano per il cambiamento, è bene che lo si persegua per le attività di formazione sociale e politica, e nell’informare capillarmente le persone sui fatti cruciali di interesse generale e particolare. Non capire questa esigenza semplice, ci porta ad avere una classe dirigente meno preparata, ed elettorati sempre più involuti ed esasperati, perché incapaci di comprendere il senso delle cose che accadono. Insomma bisogna preparare una pacifica rivoluzione per cancellare l’involuzione.
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