È un importante protocollo quello che è stato firmato ieri a Roma dai ministeri dell’Interno egiziano e italiano: l’obiettivo è combattere il traffico illegale di esseri umani e la criminalità organizzata.
Lo riferisce il ministero dell’Interno egiziano in un comunicato stampa citato dal quotidiano egiziano Al Ahram e ripreso da AgenziaNova. Il protocollo è stato firmato dal viceministro dell’Interno egiziano, Ahmed el Emary, e dal Consigliere ministeriale presso la Direzione Centrale dell’immigrazione e della Polizia delle frontiere, Massimo Bontempi.
“Nell’ambito della strategia del ministero dell’Interno per accrescere i legami e condividere esperienze internazionali, e dalla costante cooperazione di sicurezza con l’Italia e i legami storici di partenariato straordinari, il ministero dell’Interno ha firmato un protocollo di formazione congiunto con l’Italia nel campo della lotta contro la criminalità organizzata e la migrazione clandestina”, si legge nel comunicato stampa del ministero egiziano.
Il protocollo prevede che circa 360 funzionari di polizia di ventidue Paesi africani saranno formati per poter combattere il traffico di uomini e la criminalità organizzata. I corsi saranno supervisionati da formatori provenienti da Egitto, Italia ed Europa. Il programma sarà cofinanziato dall’Italia e dall’Unione Europea e condotto presso il Centro di ricerca dell’Accademia di Polizia dell’Egitto.
Saranno poi fondamentali incontri per condividere esperienze e unificare concetti e metodi per combattere questi fenomeni criminali tra i paesi mediterranei. Nella nota – riferisce sempre AgenziaNova – il ministero dell’Interno del Cairo precisa che l’accordo avviene “alla luce dei forti legami con l’Italia in molti campi, tra cui la cooperazione e il coordinamento della sicurezza per affrontare i fenomeni criminali che presentano minacce alla maggior parte dei paesi europei”. L’accordo “riflette inoltre la fiducia dell’apparato di sicurezza italiano ed europeo nei confronti di quello egiziano e la sua capacità di trasferire l’esperienza accumulata nella lotta contro tali crimini”, conclude la nota.
Il fenomeno della tratta, specie di bambini, è vasto e trova nel Mar Mediterraneo un canale privilegiato. Nel 2015 alcune Ong avevano denunciato che molti bambini provenienti dalle coste meridionali del Mediterraneo giungevano a Roma per essere costretti a “lavoro forzato, traffico di droga, abusi sessuali e prostituzione”. A gestire il traffico una rete di trafficanti di uomini che cerca in Egitto i minorenni.
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