Ipoliziotti hanno salvato a Livorno un bimbo cinese di 6 anni rimasto bloccato su un tetto di un palazzo di tre piani. Il piccolo, che si trovava solo in casa, è uscito dalla finestra, al quarto piano, e passando sul cornicione è arrivato sul tetto dell’edificio accanto, un condominio di tre piani. A dare l’allarme sono stati alcuni condomini che hanno sentito le grida del bambino che chiedeva aiuto. Gli agenti sono riusciti a raggiungere tempestivamente il bimbo mettendolo in salvo. Facendo gli accertamenti del caso, i poliziotti hanno poi scoperto che il bambino era residente col padre, che era uscito per giocare in una sala slot. L’uomo è stato quindi denunciato per abbandono di minore mentre il bimbo è stato affidato a un altro familiare, riporta l’Adnkronos. La ludopatia è sempre più un allarme sociale. Non c’è giorno senza che vengano segnalate dalle cronache situazioni-limite dovute alla dipendenza patologica dal gioco. Tragedia sfiorata a Livorno, quindi, dove un bimbo è stato salvato sul tetto di casa dove si era avventurato dopo che il papà lo aveva lasciato da solo per andare a giocare alle slot machine. È accaduto nella notte di sabato: il piccolo è uscito dalla finestra dell'abitazione al quarto piano e dal cornicione ha raggiunto il tetto di un condominio di tre piani adiacente al palazzo, dove è stato preso dalla paura se si è messo a piangere, riferisce l’Agi. Sul posto è intervenuta la polizia, allertata dai vicini che hanno sentito i lamenti, e gli agenti hanno soccorso il bimbo, in stato di choc ma illeso. Al padre, denunciato per abbandono di minore, è stata tolto la custodia del piccolo che è stato affidato a un altro familiare. La ludopatia, quindi, come piaga del terzo millennio.
“Il gioco sano educa alla laboriosità, alla creatività e alla collaborazione; tende a creare relazioni tra persone. Non rende schiavi come il gioco d’azzardo che crea una dipendenza negativa finalizzata ad espropriare la persona della sua dignità”, ha detto il vescovo di Patti, monsignor Guglielmo Giombanco, intervenendo al recente convegno diocesano dal titolo “Ludopatia: emergenza umana e sociale”, organizzato dalla Caritas diocesana di Patti e dalla Sezione Anfi. di Sant’Agata Militello nel Comune messinese. Ricordando che “Papa Francesco ha definito il gioco d’azzardo un culto idolatrico, un cancro sociale che sta distruggendo milioni di famiglie nel mondo, al pari del narcotraffico e della droga”, il presule ha affermato che “la Chiesa grazie ai suoi canali sul territorio ha intercettato per tempo i bisogni e la portata devastante del fenomeno”. E “nei centri di ascolto e nelle parrocchie arrivano spesso persone con debiti, che hanno perso il lavoro e che chiedono beni alimentari”, ha aggiunto al Sir monsignor Giombanco. La Chiesa “fa già molto ma deve fare di più perché il fenomeno dell’azzardo è pervarsivo, perciò credo sia ormai tempo che i parroci parlino di questa situazione anche a Messa, nelle omelie; come cattolici abbiamo una responsabilità enorme”. Infine, il vescovo ha indicato la “sola strada che può condurre alla vera libertà”, “vincere se stessi per superare ogni forma di ludopatia”. Infatti “vincere se stessi è la sfida più difficile, ma è l’unica che apre alla speranza in una vita nuova non più schiava dell’idolo dell’azzardopatia, ma perché capace di custodire la dignità della propria vita per essere vissuta nella vera gioia e nella libertà e non nella schiavitù qualunque essa sia”.
Anche le Regioni corrono ai ripari. La quinta commissione “Servizi sociali” del Consiglio della Valle d’Aosta ha espresso parere favorevole all'unanimità sulla proposta di legge che modifica le disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza da gioco d'azzardo (legge regionale 14 del 2015). Il provvedimento è composto da tre articoli e chiarisce l'ambito di applicazione dei divieti previsti per gli esercizi pubblici e commerciali, quali bar e tabacchini. “Esprimo soddisfazione per l'approvazione di questa proposta che è frutto del lavoro collegiale della Commissione – commenta il Presidente della quinta Commissione, Luca Bianchi- e che chiarirà il dubbio interpretativo insorto, in sede di applicazione, che sembrava precludere l'apertura e il mantenimento, qualora questi esercizi si trovino a distanze dai luoghi sensibili inferiori alle disposizioni previste dalla legge del 2015, anche per le tipologie di gioco lecito in concessione statale, quali per esempio il gratta e vinci, il lotto, il superenalotto e il totocalcio”. E aggiunge: “Non appena vi sarà il parere del Consiglio permanente degli Enti locali – conclude Bianchi – la volontà di tutti i Commissari è quella di iscrivere la proposta al primo Consiglio utile al fine di risolvere al più presto le problematiche emerse”. Tante iniziative contro un problema che dilaga ovunque. Scatta il divieto di vendita di “gratta e vinci” all'interno del punto vendita e nei reparti dell'ospedale Sant'Andrea della Spezia, su intervento dell'assessore regionale alla Sanità, Sonia Viale che lo ha annunciato a Genova in Consiglio regionale rispondendo a un'interrogazione dei consiglieri Gianni Pastorino e Francesco Battistini. “Abbiamo inviato una diffida alla vendita di “gratta e vinci” e la Asl5 si è detta disponibile nelle prossime procedure a evidenza pubblica a inserire nel contratto il divieto di vendita di prodotti da lotteria – ha detto Viale -. L'autorizzazione alla distribuzione era stata data molti anni fa quando non c'era una grande sensibilità al tema del gioco d'azzardo”. Pastorino e Battistini chiedono di “avviare una ricognizione in tutte le strutture sanitarie liguri visto che il contrasto alla ludopatia deve avvenire anche negli ospedali. Un ottimo risultato – hanno sottolineato -. Venuta a conoscenza del problema grazie alla nostra denuncia, la direzione ha inoltrato diffida all'esercente. Non solo, l'assessore assicura che nelle prossime gare d'appalto sarà inserito l'espresso divieto alla vendita di `gratta e vinci´ e di altri prodotti legati al gioco d'azzardo”.
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