LA VOCE DEGLI ULTIMI

La Onlus che realizza i sogni di Francesca

Francesca Callegaro ha lasciato un segno indelebile nel cuore di chi l’ha conosciuta. Oggi, nove anni dopo l’incidente stradale che ne ha causato la morte, la sua empatia e capacità di donarsi al prossimo, rivivono nell’associazione “Zia Francesca Onlus” la quale, grazie alla forza della sorella Maela, che ha saputo trasformare una tragedia in una testimonianza di altruismo, mette in atto diversi progetti a sostegno delle persone in difficoltà in provincia di Padova. Interris.it, in merito a questa esperienza, ha intervistato la fondatrice e presidente dell’associazione “Zia Francesca Onlus”, Maela Callegaro.

L’intervista

Come nasce e che obiettivi ha l’associazione “Zia Francesca Onlus”?

“L’associazione è sorta nel 2016 per ricordare mia sorella Francesca, scomparsa prematuramente in seguito ad un’incidente stradale il 24 novembre del 2013. L’obiettivo principale, al di là dei tre progetti che abbiamo abbracciato, è mantenere vivo il ricordo di Francesca attraverso il sostegno e l’aiuto alle persone che ho scelto con cura. La scomparsa di mia sorella è stata una perdita enorme per me è ancora non riesco ad affrontarla. Attraverso l’associazione vorrei che, le persone che le hanno voluto bene, non si dimentichino di lei.”

Quali sono i vostri progetti più rappresentativi?

“I progetti più rappresentativi sono “Aiuta la Donna”, il cui obiettivo è quello di aiutare le donne in difficoltà, in particolare del nostro territorio, attraverso la scuola dell’infanzia e il nido integrato nella parrocchia di San Gaetano a Padova, nel quale paghiamo le rette scolastiche ai bambini e alle mamme che hanno più difficoltà. Spesso vado a trovarli e, ogni volta che li vedo, trascorro un momento bellissimo e mi danno una grande carica. Oltre a ciò, sosteniamo l’Enpa della città di Padova, ossia l’Ente Nazionale Protezione Animali, di cui mia sorella Francesca era volontaria in quanto amava gli animali. In questo caso, con le nostre donazioni, loro pagano le spese veterinarie e acquistano cibo per gli animali abbandonati. Siamo una realtà piccola, ma ciò che facciamo viene dal cuore e quindi, organizziamo più eventi possibili per raccogliere fondi destinati a tali iniziative. Il terzo progetto che sosteniamo lo abbiamo chiamato “Aiuto alla Vita” con cui sosteniamo l’unità operativa di medicina materno fetale per le gravidanze a rischio. Ho scelto tale iniziativa perché, da moltissimi anni, conosco personalmente il professor Cosmi, direttore di questa unità operativa. Purtroppo, la scuola di ginecologia e ostetricia non ha fondi propri e vive soprattutto con quelli dei privati. A tal proposito, quest’anno, ci siamo posti un obiettivo ambizioso, il più grande che abbiamo abbracciato finora, ossia acquistare per le studentesse un simulatore del parto, che serve loro per esercitarsi e imparare a gestire le emergenze che spesso si riscontrano sul campo. Noi organizziamo due o tre eventi di raccolta fondi all’anno ma, purtroppo, il periodo storico che stiamo attraversando, non è dei più favorevoli e si fa fatica a raccogliere denaro perché le persone sono in difficoltà, non è semplice. Il grosso delle cifre raccolte quest’anno sarà dedicato all’acquisto del simulatore di parto ma gli altri progetti non saranno mai lasciati scoperti. Ora stiamo lavorando ad un nuovo evento, una mostra d’arte al femminile, che stiamo studiando ad hoc in modo da avere la massima rilevanza.”

Christian Cabello

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