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Disuguaglianze e pregiudizi. Emergenza “scatola nera”

Emergenza AI. L’Intelligenza artificiale è tra le tecnologie determinanti per il futuro. E già oggi incide su una pluralità di ambiti. Le istituzioni europee, però, mettono in guardia dai “rischi“. Cioè dai pericoli che “possono compromettere, in diversa misura, la coesione socioeconomica e territoriale”.

Emergenza AI

Si tratta di rischi per la sicurezza. E la vita privata. Ma anche pregiudizi e decisioni sbagliate. Legate al cosiddetto effetto “scatola nera”. Creato dagli algoritmi. Sono tra i maggiori problemi delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale (AI). Stiamo parlando di un’innovazione dalle ripercussioni colossali sulla vita quotidiana delle persone. Ma ancora in una fase iniziale di sviluppo. In particolare i pericoli per la collettività sono emersi in uno studio commissionato dal Parlamento europeo. Sull’Intelligenza artificiale e lo sviluppo urbano. Altri possibili problemi individuati sono di natura economica. Come la perdita di posti di lavoro dovuta all’automazione.

Politiche europee

Le città cosiddette “smart” sono al centro delle nuove politiche dell’Unione Europea. Ciò nonostante “l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è ancora qualcosa che non è stato esaminato in profondità“. A farlo notare all’Ue sono i ricercatori Louis Colnot e Julie Pellegrin. I due scienziati hanno presentato lo studio alla commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento europeo. Le raccomandazioni agli eurodeputati sono chiare.

Base di conoscenza

Dunque i decisori politici, secondo i risultati dello studio, devono affrontare il tema dell’Intelligenza artificiale (AI). Monitorare attentamente le spese legate a queste tecnologie. Consolidare la base di conoscenza. Incentivare il dibattito tra i cittadini su vantaggi e svantaggi. Perché, come raccomandato da papa Francesco alla Pontificia Accademia per la Vita, “l’intelligenza artificiale è un dono ma serve un’algor-etica“. È la “nuova frontiera”, evidenzia il Pontefice, che stringe in un rapporto complesso l’uomo e la macchina. E anche la Chiesa è chiamata a fornire un contributo di riflessione. Affinché “ciò che è automatico sia a servizio e non leda mai la dignità della persona”, sottolinea Jorge Mario Bergoglio.

Sos digitalizzazione

Così come testimonia la dirigente ungherese dell’Ue Monika Zsigri. “La politica di coesione può fare molto- spiega la vicecapo-unità della Dg Regio della Commissione europea-. Un compito molto importante per quanto riguarda i rischi che possono derivare per l’Europa. E che sono appunto legati all’Intelligenza artificiale e alla digitalizzazione“.

Obiettivo

Aggiunge Monika Zsigri: “Ci sono dei negoziati in corso tra Stati membri e Commissione“. L’obiettivo è “garantire che l’intelligenza artificiale sia sempre presa in considerazione nei programmi“. Avvertendo, però, che il “sistema di valutazione e rendicontazione della Commissione deve essere maggiormente dettagliato”.

Giacomo Galeazzi

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