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A confronto sui disturbi del neurosviluppo. La disabilità e le neuroscienze

La disabilità al centro delle neuroscienze. Oltre un miliardo di persone nel mondo (circa il 15% della popolazione globale) vivono oggi con qualche forma di disabilità. Mentre in Italia si stima siano 3,1 milioni (il 5,2% della popolazione nazionale). Al primo convegno internazionale Assisi-Cambridge il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha conferito la medaglia della presidenza della Repubblica. Un riconoscimento come suo premio di rappresentanza. All’incontro su disturbi del neurosviluppo, disabilità, neuroscienze. Ad organizzarlo l’Istituto Serafico di Assisi. In collaborazione con il Centre for Mental Health Research. Associato all’Università di Cambridge.

Condivisione e disabilità

Esperti e ricercatori provenienti da tutta Europa. Per il confronto e la condivisione interdisciplinare di evidenze scientifiche, percorsi e strategie sanitarie. Indispensabili per affrontare i nuovi problemi e le sfide cliniche sempre più complesse. Legate al mondo della disabilità. Ne emerge la necessità di adottare un approccio multidisciplinare integrato. Capace di superare i confini tra le diverse professionalità e competenze. Ciò per facilitare la presa in carico e la gestione di patologie complesse.  Dovute alla presenza di vari deficit. Limitazioni. Bisogni di salute che riguardano le componenti organiche. Funzionali. Comportamentali. E relazionali. A beneficio di un individuo con disabilità.

Ricerca scientifica

Il premio è stato simbolicamente consegnato nel corso della giornata inaugurale dell’iniziativa. Dalla presidente dell’Istituto Serafico, Francesca Di Maolo ai due direttori scientifici Sandro Elisei. Dell’Istituto Serafico di Assisi. E Rashid Zaman. Del Centre for Mental Health Research dell’University of Cambridge. Promotori, a livello nazionale ed internazionale, della kermesse scientifica. “Le problematiche affrontate nella cura degli individui con bisogni speciali sono troppo spesso ritenute da molti come inevitabili. E pensate come se fossero un ‘destino annunciato’ da subire”, spiegano all’Istituto Serafico di Assisi. Modello di eccellenza italiana ed internazionale nella riabilitazione. Nella ricerca. E nell’innovazione medico-scientifica. Per i ragazzi con disabilità plurime. E aggiungono: “Crediamo fermamente che questo pensiero debba essere messo in discussione. Per lasciare spazio all’esplorazione di soluzioni migliori”.

Approccio multidisciplinare

Oltre alla patologia, secondo il forum Serafico-Cambridge, è fondamentale individuare e considerare anche gli aspetti psicologici. Le situazioni familiari. Le risorse sociali. E i fattori contestuali. Un progresso positivo da raggiungere attraverso l’incremento di collaborazioni e reti informali. E la condivisione dei risultati della ricerca scientifica e dei trattamenti innovativi. Così da integrare nella pratica clinica le evidenze scientifiche. Provenienti dalle neuroscienze e dalle biotecnologie. Osserva Francesca Di Maolo: “Siamo impegnati a coniugare la valorizzazione delle potenzialità dei nostri singoli ospiti con l’attenzione ai progressi della scienza medica. Instaurando dialoghi preziosi con analoghi istituti e sedi universitarie sparse nel mondo”.

Prendersi cura

Prosegue la presidente dell’Istituto Serafico: “Il prendersi cura delle persone con gravi disabilità non può limitarsi ad una buona assistenza e alla relazione individuale di cura. Ma va inquadrato in un orizzonte più ampio in cui mettere in campo tutte le forze disponibili. Per rendere veramente pieno il diritto alla salute delle persone più fragili. Di fronte alla disabilità bisogna abbandonare un atteggiamento passivo. E occorre trovare capacità innovative. Non solo in termini di risposte sociali. Ma anche di modelli di salute e programmi di riabilitazione e assistenza integrata. La disabilità è un fenomeno che deve essere affrontato dall’efficienza di un’intera società solidale”.

Giacomo Galeazzi

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