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Afghanistan, la preoccupante condizione dei bambini

La riconquista della capitale dell’Afghanistan Kabul da parte delle milizie talebane ha portato ad un aggravamento notevole delle condizioni di vita della popolazione civile, in molta parte costretta a nascondersi oppure a lasciare il paese in previsione di vendette da parte dei guerriglieri islamici. In particolare, la condizione dei bambini residenti nel paese risulta essere peggiorata notevolmente dopo la sospensione degli aiuti internazionali avvenuta in seguito all’abbandono dei contingenti militari occidentali nel paese e la contestuale resa delle forze armate locali. A tal proposito hanno destato scalpore le terrificanti immagini diffuse dai media internazionali che ritraggono delle madri afgane terrorizzate gettare i propri figli oltre il filo spinato dell’aeroporto internazionale di Kabul con l’obiettivo di metterli in salvo dal drammatico destino che li aspetta sotto il regime talebano.

Il rapporto di Save the Children

Tanto premesso, nei giorni scorsi, Save the Children ha diffuso un rapporto secondo il quale, il sopracitato paese si appresta a vivere la più grande crisi alimentare del XXI secolo. In ossequio a quanto precedentemente detto, secondo le stime diffuse, dopo la dichiarazione dello stato di siccità in Afghanistan, entro quest’anno la metà dei bambini al di sotto i 5 anni ivi residenti è a rischio di malnutrizione acuta che avrà bisogno di trattamenti specifici per poter sopravvivere.

L’allarme del World Food Programme

In seconda istanza, secondo un ulteriore report del World Food Programme delle Nazioni Unite vi sono oltre 14 milioni di persone, ossia un terzo dell’intera popolazione residente in Afghanistan, colpita dalla fame e da una carenza di sostegni nazionali ed internazionali i quali, allo stato attuale, non permetterebbero di fornire un’assistenza adeguata. Successivamente, è utile ricordare che, dall’inizio di giugno ad oggi, oltre 80 mila bambini in Afghanistan sono fuggiti a causa della recrudescenza del conflitto armato in atto.

Proteggere la popolazione civile

Rispetto a quanto precedentemente esemplificato è fondamentale che le istituzioni internazionali agiscano in maniera celere al fine di garantire una pacifica transizione democratica che preservi l’incolumità della popolazione civile, in special modo donne e bambini, già allo stremo dopo anni di guerra civile ricordando sempre il fulgido pensiero di Papa Giovanni Paolo II che era solito ripetere: “L’amore non è una cosa che si può insegnare, ma è la cosa più importante da imparare”.

Christian Cabello

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