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Le sfide bioetiche del 2020

In questi ultimi giorni e un pò su tutto per l'anno che verrà, si son fatti oroscopi sui segni zodiacali, previsioni sull'economia, il clima, la politica e quant'altro ma non ci si è minimamente preoccupati di prevedere quello che il 2020 ci riserverà in campo bioetico.

Nell'anno trascorso si è passati dalla legge 219, relativa alle Dat (disposizioni anticipate di trattamento) del 22 dicembre 2017, alla recente sentenza 234 della Consulta del settembre 2019 relativa al suicidio assistito ove si stabilisce l'illegittimità costituzionale dell'art. 580 del codice penale – in presenza di determinate condizioni – e che ha portato il 23 dicembre all'assoluzione di Marco Cappato, perché “il fatto non sussiste“, reo di aver accompagnato il Dj Fabo in una clinica svizzera per porre fine alla propria vita.

Spetterà ora al Parlamento il dover legiferare nel 2020 riguardo tale materia, in un percorso del resto ormai ben delineato dalla Corte Costituzionale con una sentenza sulla illegittimità dell'art. 580 c.p. prima e dalla sentenza di assoluzione poi del Cappato. Pur se con dei vincoli, la sentenza 234 apre di fatto le porte ad una deriva eutanasica che sarà difficilmente contenibile come purtroppo già accaduto per la 194 sull'aborto che, a fronte di applicabilità in determinate condizioni, di fatto ha trovato e trova larga attuazione in svariate situazioni. E' che in realtà sembrano esser scomparsi nell'odierna società quei limiti comportamentali che in passato rendevano l'uomo capace di privilegiare l'etica a fronte di un disordine morale divenuto al contrario norma. Sembra di esser tornati a rivivere il periodo sessantottino dove imperava il totale rifiuto delle regole, dove tutto era consentito, dove era proibito proibire e dove,così come oggi, “l'autorità” in ogni sua espressione non veniva più riconosciuta.

In una Società quale quella attuale dove domina il femminicidio, dove il branco vigliacco stupra le donne indifese, dove impera il racket delle schiave del sesso, dove la vita ha perso il suo significato perchè si è persa la scala dei valori, dove non esiste più il concetto di famiglia naturale, dove i genitori non sanno chi sono e cosa fanno i propri figli, dove gli insegnanti hanno paura di educare – a riprova dei gravi casi sempre più numerosi di bullismo – e dove la parola “no” non viene più accettata dai nostri giovani, “l'egoismo” travestito da diritto ha preso il sopravvento nelle questioni etiche tanto da far tornare alla mente la brutale sentenza di Trasimaco che a Socrate rispondeva: “Il diritto è il tornaconto del più forte“.

Esiste un diritto ad avere un figlio ad ogni costo o al contrario ad abortire, un diritto a sperimentare sugli embrioni, un diritto all'adozione delle coppie omosessuali o dei single, un diritto – secondo la teoria gender sostenuta dalla comunità lgbt e divulgata in alcune scuole – a sentirsi maschi o femmine indipendentemente dal sesso, un diritto alla liberalizzazione delle droghe “cosiddette leggere” ed infine un diritto, in nome del principio di autodeterminazione, di scegliere anticipatamente se vivere o morire in un Sistema Sanitario Nazionale che anziché assicurare la salute viene oggi paradossalmente chiamato ad assicurare la morte (DAT).

Ed è in questo contesto che, nel nostro Paese, si cerca sempre più la scristianizzazione, spinta da certe lobby, ed avanza sempre con maggior vigore la blasfemia, come insegnano i recenti episodi di decapitazione del Bambinello ad Arbus in Sardegna e della Madonnina del mare a Briatico in Calabria; dove si cerca, in nome di un laicismo esasperato, finanche di negare il Presepe simbolo del Credo cristiano.

Difesa della famiglia, fine vita, ideologia gender, liberalizzazione droghe leggere questi alcuni dei temi principali sui quali nel 2020 dovremo confrontarci e sostenere forti battaglie etiche per assicurare ai nostri figli e lasciare ai nostri nipoti una Società basata sui valori perché come diceva Giovanni Falcone: “Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così, solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare ed allora la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”.

Stefano Ojetti

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