La Convenzione sui Diritti delle persone con Disabilità, approvata dall’Onu nel 2006 e ratificata dall’Italia con la legge 18 del 2009 è giunta ai suoi primi quindici anni di presenza nel nostro ordinamento, costituendo un faro per la garanzia dei diritti di tutte le persone con disabilità e delle loro famiglie, rendendole protagoniste attive del loro futuro e della loro quotidianità. In particolare, il passaggio fondamentale della Convenzione Onu, è costituita dal fatto che, la disabilità, non è più vista solamente come una condizione di salute riguardante il singolo, ma tutta la società, che deve agire coralmente per rimuovere gli ostacoli sociali e materiali che impediscono una concreta inclusione.
Si parla di temi fondamentali, ovvero il diritto allo studio, al lavoro, alla libertà di movimento e ad una vita piena che metta lo sviluppo integrale della persona quale obiettivo primario dell’azione politica e sociale dei Paesi sottoscrittori della Convenzione Onu. Oggi, a quindici anni di distanza, in un contesto internazionale totalmente cambiato, questi valori devono continuare a guidare l’azione delle istituzioni e dei cittadini. Negli ultimi anni ci sono stati diversi miglioramenti ma occorre continuare ad agire su questo versante di civiltà. Siamo chiamati a una responsabilità collettiva per garantire e promuovere sempre di più l’inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della società. Così facendo dimostreremo che, quanto scritto nella Convenzione Onu, è ben radicato nella coscienza di ognuno di noi.
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