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Richiesta di rettifica: riceviamo e pubblichiamo

Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di rettifica dell’avvocato Bruno Andò riguardo all’articolo pubblicato sul nostro sito in data 30 ottobre 2022 in cui si dava notizia dell’arresto del pilota polacco Roman Zieiman.

Oggetto: richiesta di correzione e/o rettifica di pubblicazione riguardante il Sig. Roman Kazimierz Ziemian

Scrivo la presente in nome e per conto del Sig. Roman Kazimierz Ziemian, domiciliato presso il mio studio in Roma, Circonvallazione Clodia n. 29, in relazione all’articolo pubblicato sul sito internet a Voi riferibile (ed accessibile mediante collegamento all’indirizzo URL: https://www.interris.it/glocal-news/pilota-arrestato-imola-accuse/, nel prosieguo indicato, breviter, esclusivamente come “l’articolo”) relativo ad una vicenda giudiziaria che vede convolto il mio assistito e che, in ragione di alcune qualità personali del predetto nonché delle modalità con cui la Polizia Giudiziaria ha proceduto alla limitazione della sua libertà personale, ha avuto una significativa eco mediatica.

Orbene, devo con la presente sottolineare che all’interno dell’articolo sopra menzionato è espressamente contenuta la seguente affermazione: “La piattaforma, peraltro, era già stata oscurata in Polonia nel 2017, con tanto di segnalazione da parte dell’autorità sulla pericolosità degli investimenti nel sistema. I fatti coreani, invece, risalirebbero al 2020. L’applicazione della truffa, in poco più di due anni, avrebbe permesso un giro d’affari (illeciti) miliardario in valuta locale”. Essa, invero, appare del tutto gratuita e priva di riscontro e, difatti, non corrisponde al vero. La stessa, inoltre, determina un profondo vulnus reputazionale al mio assistito, il quale sin d’ora protesta la propria totale estraneità rispetto ai fatti oggetto del procedimento penale pendente in Corea del Sud e sta valutando, insieme ai propri consulenti legali, di assumere iniziative processuali nei confronti dei soggetti, di nazionalità coreana, coinvolti nello stesso ed asseritamente collegati al Sig. Ziemian.

Detto Articolo, infatti, essendo accessibile nel web ad un numero indeterminato di soggetti, determina, ancora, un’indebita diffusione di dati personali e, atteso il riferimento al nome e al cognome del Sig. Roman Kazimierz Ziemian nell’Articolo, comporta la lesione del buon nome, della dignità, della reputazione e dell’immagine del mio assistito, stimato imprenditore e pilota, arrecando altresì un profondo disagio alla sua vita professionale ed alle relazioni private dello stesso e della relativa famiglia. L’ articolo pubblicato sul Vostro sito web contiene, come detto, delle circostanze false od inesatte sui fatti oggetto della vicenda giudiziaria che vede coinvolto il mio assistito ovvero su quest’ultimo, e ciò comporta la sussistenza degli elementi necessari per formulare ed ottenere la correzione e la rettifica dell’articolo. Ciò poiché il permanere delle stesse è in contrasto con la presunzione di innocenza ed è, altresì, certamente lesivo del buon nome e della reputazione del Sig. Roman Kazimierz Ziemian. Ciò premesso, con la presente chiedo formalmente che procediate con ogni consentita urgenza, immediatamente e, comunque, entro e non oltre giorni tre (3) dalla data di ricezione della presente diffida:

1) alla rettifica della seguente dichiarazione: “La piattaforma, peraltro, era già stata oscurata in Polonia nel 2017, con tanto di segnalazione da parte dell’autorità sulla pericolosità degli investimenti nel sistema. I fatti coreani, invece, risalirebbero al
2020. L’applicazione della truffa, in poco più di due anni, avrebbe permesso un giro
d’affari (illeciti) miliardario in valuta locale”, e ciò poiché risulta non corrispondente al vero che la piattaforma sarebbe stata chiusa in Polonia (essa è ancora attiva e raggiungibile mediante collegamento ad internet) e che vi sarebbe stata una segnalazione di una non meglio specificata autorità in merito alla presunta pericolosità del portale, che, peraltro, non aveva alcuna finalità di investimento né consentiva alcun investimento. Inoltre, i fatti in questione, non essendo intercorsa alcuna condanna, di primo grado e, men che meno, definitiva, non possono essere legittimamente qualificati come truffa ma, semmai, come presunta truffa. In mancanza di adempimento alla presente richiesta di rettifica dell’articolo
nel suddetto termine sarà mia cura dare ulteriore esecuzione al mandato ricevuto ed
intraprendere, senza ulteriore avviso, ogni opportuna iniziativa legale al fine di ottenere la più ampia tutela dei diritti del mio assistito, ivi compresa la richiesta di compensazione di tutti i danni subiti e subendi a causa della impropria ed illegittima diffusione di notizie false od imprecise.

Distinti saluti.

Avv. Bruno Andò

redazione

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