Editoriale

La Verità con la lettera maiuscola

Spesso confondiamo il significato della parola “verità”. Quando non la rispettiamo, senza prenderla in giusta considerazione, possiamo danneggiare pesantemente gli altri e fare danno a noi stessi. La verità richiede molta delicatezza. È fine e spesso complessa.  Non è un colpo forte e netto. Piuttosto un’operazione molto raffinata, un processo sottile. Lo rispecchia bene una delle definizioni della verità che la identifica con uno “svelamento”, l’esposizione chiara di ciò che era oscuro. La verità sarebbe quindi un passaggio, il trovare una nuova ottica, anche se non definitiva. Tutto questo proprio perché siamo esseri umani: fallibili e imperfetti. La nostra percezione della realtà richiede tempo ma anche una certa flessibilità. Non tutto può e deve arrivare subito. E tale è la strategia di Gesù in molti discorsi che faceva sia coi suoi discepoli che coi suoi avversari; ne è un esempio significativo quello della scena del suo incontro coi due discepoli sulla strada per Emmaus.

Si trattava della Verità con la lettera maiuscola: Gesù. In realtà, alla fine di ogni discorso sulla verità emerge la domanda su Gesù. Se vogliamo davvero conoscere il mondo, l’altro, il senso della vita e il senso di tutto ciò che ci accade, alla fine dobbiamo arrivare a questa domanda: i dati naturali e i ragionamenti naturali non bastano. Lo stiamo sperimentando in modo particolare in questi giorni.

E non invano Gesù ha detto di essere “la via, la verità e la vita”. L’incontro sulla strada a Emmaus lo conferma con grande chiarezza. I due discepoli sperimentano l’amarezza della via saziata dal dolore e dalla frustrazione. Gli sfugge la verità quindi anche il vero senso della vita. Queste sono spesso le nostre condizioni esistenziali quando seguiamo la strada della vita amareggiata da tanti ricordi troppo dolorosi per godere il paesaggio e la prospettiva di un nuovo luogo. Spesso camminiamo perché si deve, senza convinzione, senza speranza.

E Gesù appare proprio nel centro di questa esperienza. Lo fa discretamente, empaticamente. Accompagna, ascolta, partecipa e, in un certo senso, condivide le loro preoccupazioni. Questo atteggiamento proviene dalla Verità. Lui, la Verità stessa, sa bene che ci vuole tanta pazienza e delicatezza per arrivare in fondo, per toccare e trasformare il cuore. La Verità non è di questo mondo, non è solamente umana. Allora ha bisogno di un certo metodo (la parola che, inoltre, proviene dalla parola greca che significa “la strada”). E Gesù, la Verità, subito lo applica: umilmente e pazientemente. Sa bene, che la Verità deve essere pienamente accolta nel cuore. Solo così può portare frutti. Li vediamo nella decisione radicale dei due discepoli di tornare subito, durante la notte per raccontare l’incontro con la Verità. Quanta energia! Quale determinazione! Ecco l’effetto dell’umiltà e discrezione della Verità che conosce il suo tempo ma anche la modalità giusta per essere pienamente ed efficacemente rivelata.

Oggi abbiamo un gran bisogno di vivere una simile esperienza di Verità, in vari campi della nostra vita. Se vogliamo che la nostra vita abbia il senso vero, tanto desiderato specialmente in questi giorni, se vogliamo che le nostre strade non siano tristi e lavate con le lacrime che scaturiscono da ricordi troppo dolorosi, dobbiamo aprirci al modo di Gesù. Lui sicuramente ci accompagna. Ci parla, sta dialogando con noi, spezza il pane per noi. Basta essere attenti…

padre Bernard Sawicki

Recent Posts

Lo sprint per le politiche di coesione

Prima il vertice europeo con i sindacati, poi il Consiglio dei ministri con le misure…

30 Aprile 2024

Beato Benedetto da Urbino: ecco cosa fecero i fedeli alla sua morte

Beato Benedetto da Urbino, sacerdote cappuccino Urbino, 13/09/1560-Fossombrone (Pesaro e Urbino), 30/04/1625 Marco Passionei proviene…

30 Aprile 2024

Emergenza povertà: un Paese tagliato in due

Povertà e benessere. L'Italia tagliata in due. I contribuenti più ricchi sono in Lombardia (27.890 euro)…

30 Aprile 2024

“Una farfalla per sempre”: Hospice a misura di paziente

Gli hospice come luoghi di salvaguardia della sacralità della vita. Papa Francesco ne riconosce e…

30 Aprile 2024

30 aprile 1975: la fine della guerra in Vietnam

Il 30 aprile del 1975 truppe nordvietnamite e Vietcong, appoggiate da un centinaio di carri…

30 Aprile 2024

Gestire e prevenire le crisi alimentari: l’utilità dell’IA

L'intelligenza artificiale sta emergendo come una delle tecnologie più promettenti e rivoluzionarie, con il potenziale…

30 Aprile 2024