Diabolerie

Orrore sui minori. Violenze su 223 milioni di bambini nel mondo

In Zimbabwe, tra i giovani tra i 18 e i 24 anni, solo il 3% delle ragazze e poco più del 2% dei ragazzi che hanno subito violenza sessuale, hanno ricevuto un aiuto specialistico da istituzioni come cliniche o Ong. In Tanzania, quasi la metà delle ragazze che hanno subito violenza sessuale non hanno rivelato quanto accaduto. Per i ragazzi la percentuale è ancora più alta.
Fonte: Ansa

Bambini abusati

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), circa 150 milioni di bambine e 73 milioni di bambini sotto i 18 anni sono stati vittime di episodi di violenza e sfruttamento sessuale.   Circa il 20% delle donne, e tra il 5% e il 10% degli uomini, hanno subito abusi sessuali da bambini. Gli studi mostrano che per un terzo delle adolescenti la prima esperienza sessuale è stato un atto forzato. Ogni anno centinaia di migliaia di donne e ragazze vengono comprate e vendute come prostitute o ridotte in schiavitù sessuale. Ogni anno migliaia di ragazzi e di ragazze sono reclutati in forze armate governative e gruppi ribelli, venendo così esposti ad un elevato rischio di violenza sessuale, fisica, psicologica ed emotiva.

Violenza in Rete

Boom di violenze su minori in Rete. La presidente della commissione bicamerale per l’Infanzia e l’adolescenza e vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli chiede interventi normativi ad hoc. Che coinvolgano innanzitutto gli operatori del web nella salvaguardia dei minori. Attraverso l’installazione di filtri e blocchi sui dispositivi informatici fissi e mobili, “come previsto dal disegno di legge in materia a mia prima firma”. La senatrice Ronzulli si appella ai ministri dell’Istruzione, dell’Innovazione, della Giustizia e della Famiglia perché “si attivino per un’azione sinergica finalizzata a contrastare con forza e determinazione questi fenomeni. Servono risorse che il governo ha il dovere di reperire prontamente. Soprattutto per intervenire sul fronte della prevenzione che, per essere efficace, deve partire dalla cooperazione tra scuola e famiglie. Oltre che da iniziative di sensibilizzazione e di formazione. E da campagne informative che coinvolgano tutte quelle figure che a vario titolo sono responsabili dell’incolumità dei minori”. Quindi “bisogna intervenire subito, perché si è decisamente passato il segno. Non c’è più tempo da perdere”.
Gianluca Franco

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