Diabolerie

Neppure gli ospedali pieni hanno frenato i party clandestini per Halloween

L’ondata malefica dei festeggiamenti clandestini in pandemia. “I party di Halloween clandestini sono il modo migliore per far galoppare il virus. Uno schiaffo in faccia ai malati e agli operatori sanitari“, afferma l’assessore alla Sanità della Regione Lazio. E infatti ad Halloween non si è rinunciato nonostante il Covid, i divieti e i sacrifici connessi. Migliaia le feste clandestine promosse in rete, tramite social.

La vergogna di Halloween

Happening dell’orrore in ogni senso, in cui alla faccia della parità tra i passepartout alle donne è richiesto di essere “carine”. Ed agli uomini semplicemente di mettere mano al portafoglio, documenta Adnkronos. Prezzi? Per tutti i gusti da 200 a 40 euro a seconda della location. In testa per i festeggiamenti Roma e Milano: “Per Halloween, ceniamo insieme – si legge in un post su Facebook – Dimmi dove e quando …info in direct”. Così il party è servito, a dispozione dei cibernauti. “Donna omaggio (carine); Donna normale 100 euro; Uomo 200 euro”, è il messaggio che “di inoltra in inoltra” girava sabato scorso tra le chat di whatsapp.  Lo conferma all’Adnkronos anche il concergie dell’albergo che per le prenotazioni suggerisce di chiamare gli organizzatori  di cui fornisce il numero. Mentre specifica orario di inizio e fine del party al centro di Roma: “Dalle 20 alle 24, cena inclusa”.

Schiaffo a chi combatte il virus

In barba alle pari opportunità, anche a Milano al costo di 25 euro per la donna e 40 per l’uomo, è stato organizzato un mega Halloween party con open bar aperto tutta la notte. Requisito per partecipare ancora essere riconducibili ad un social network ma anche la bellezza. “Ciao, ti scrivo per la festa – si legge in una delle chat riportate dall’Adnkronos-. Sarebbero per lo più due amiche”. “Posso sapere chi ti ha dato il mio contatto? – risponde l’organizzatore – E’ una festa privata“. “Tramite l’amica di un amico che segue …..”, replica l’aspirante partecipante. “Sono carine le tue amiche?”, chiede l’organizzatore. “Certo, ti pare!”, è la risposta, mentre il party planner incalza: “Quanti anni hai?”. Ed al “23”, invita la giovane a scrivere su Instagram: “Non voglio stare on line se non ti dispiace”.

Gianluca Franco

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