“Un soggetto altamente inaffidabile, privo di adeguato autocontrollo e di senso morale”. Con queste parole i giudici del tribunale de riesame di Firenze hanno definito Matteo Valdambrini, il 23enne di Prato arrestato dalla polizia con l‘accusa di essere capo di una setta e di aver costretto i suoi adepti a subire atti sessuali. Il collegio lo scrive motivando la decisione di respingere il ricorso presentato dai difensori del ragazzo, gli avvocati Sigfrido Fenyes e Pier Nicola Badiani, che chiedevano la revoca della misura degli arresti domiciliari.
Il giovane, scrivono ancora i giudici del riesame, è caratterizzato da una “spiccatissima capacità a delinquere“. Le condotte contestate, proseguono i giudici, “sono indice del disprezzo e dell’insensibilità dimostrate dal Valdambrini per la dignità umana, con un approfittamento della situazione di sofferenza psicologica e delle difficoltà esistenziali di giovanissimi soggetti anche minorenni”. I giudici si sono detti impressionati dal “numero cospicuo di violenze sessuali perpetrate dall’indagato in maniera continuativa per un lungo arco temporale e in danno di numero andato via via crescendo di giovanissime vittime verso cui ha dimostrato una efficacissima e abilissima capacità manipolatoria delle coscienze“.
Matteo Valdambrini è finito in manette lo scorso 3 giugno. Contro di lui sono stati ipotizzati i reati di riduzione o mantenimento in schiavitù, violenza sessuale e pornografia minorile. Come riporta l’agenzia Agi, il giovane si sarebbe qualificato come il “Diavolo” e si sarebbe messo a capo di una setta satanica creata al fine di ottenere da ogni componente del gruppo cieca obbedienza e totale accondiscendenza a qualunque sua richiesta mediante, inganno, violenza e minacce. In questo modo perpetrava abusi, anche sessuali, pure a danni di minorenni. Come riporta il sito lanazione.it, il giovane era già stato perquisito lo scorso febbraio e dovrà rispondere di 13 episodi di violenza sessuale.
Non sono cosa da poco i reati di cui questo giovane è accusato. Se i giudici dovessero dichiararlo colpevole, verrebbe da chiedersi come sia possibile che un ragazzo così giovane sia stato capace di tanta crudeltà verso minorenni e verso persone in difficoltà psicologica. Cosa spinge una persona a calpestare la dignità altrui? Perché si manipolano le coscienze altrui per il proprio tornaconto? Probabilmente, non si arriverà mai a una risposta. Quello che rimane è la sofferenza delle vittime e la speranza che venga fatta giustizia.
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