Silenzioso, indipendente e affettuoso, il gatto è l’animale domestico più amato dagli italiani oltre ad essere una delle star indiscusse dei social. Circa sette milioni di famiglie ne posseggono uno: Lombardia, Lazio e Toscana sono le regioni dove il gatto e più amato, mentre quelle con il maggior trend di crescita durante la pandemia sono state la Calabria, il Trentino-Alto Adige e la Sardegna.
Prendersi cura di un felino richiede impegno e attenzione, bisogna creare un ambiente a sua misura e fare tutto il necessario per il suo benessere, accantonando mode e falsi miti. Eccone alcuni da sfatare.
Il gatto è un animale carnivoro. Stop alle tendenze alimentari di cui si sente parlare. “Alimentarlo seguendo esclusivamente una dieta a base di carne cruda – spiega all’Ansa la nutrizionista Diletta Neviani di Ca’ Zampa – comporta sempre un alto rischio sanitario sia per l’animale che la assume sia per chi convive con lui”
La percezione dei sapori nel gatto è influenzata dalle sue esigenze nutrizionali. “Essendo un carnivoro stretto – afferma ancora Neviani all’Ansa – predilige su tutti il gusto salato. È in grado di percepire anche l’amaro e l’acido, gusti che gli permettono di comprendere lo stato di conservazione e la qualità del cibo, ecco perchè sono animali così selettivi. In teoria le papille gustative per il gusto dolce sono scarsamente presenti, anche se è curiosa la recente tendenza rilevata in alcuni soggetti a prediligere cibi zuccherini”.
È un credo diffuso che i gatti abbiano paura dell’acqua: in realtà, come tutti i felini, sanno muoversi bene nell’ambiente acquatico.
Ci sono alcuni motivi per cui il gatto non ama l’acqua, per esempio il pelo bagnato li rende più pesanti e goffi, il loro olfatto molto sviluppato non ama le profumazioni, l’acqua fredda abbassa la temperatura corporea.
Non è detto però che l’esperienza del bagno non possa essere piacevole o accettabile per il gatto, si possono abituare fin da cuccioli, e ci sono addirittura gatti che amano nuotare, come il Turco Van dal pelo idrorepellente.
Secondo i comportamentalisti felini, il gatto non soffre di solitudine ma può soffrire di noia: il suo corpo atletico e un apparto sensoriale sensibile, richiedono che abbia sempre qualcosa da fare per il suo benessere psicofisico: sono sufficienti 5 minuti di attività e stimolazione 5 volte al giorno, preferibilmente di mattina e di sera.
Solo 1 proprietario su 4 fa visitare regolarmente il proprio gatto. È importante recarsi dal veterinario almeno 3 volte all’anno. Ma soprattutto, è bene abituarsi a costanti controlli: un controllo delle urine almeno 1 o 2 volte all’anno, sia nei gatti maschi sia femmine.
È un collegamento che non ha nessuna base scientifica ma alcuni ricercatori sostengono che ci sia un legame tra il livello di melanina (che dà il colore) e quello di dopamina (che regola, tra le altre cose, la sensazione di piacere). Ogni gatto ha una personalità a sé ma i proprietari in generale riportano che i gatti chiari, i rossi e i maschi sono più tranquilli e socievoli, i tricolore (tortie) i più lunatici, i gatti scuri i più misteriosi e intraprendenti.
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