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Dati alla velocità della luce: ecco l'Internet quantistica

Dati che viaggiano a velocità altissime, come quella della luce, e in modo sicurissimo: è l'Internet quantistica, la cui sperimentazione è partita in Cina. Si tratta di collegamenti basati su ponti satellitari ideati per collegare le città e cavi in fibra ottica; il tutto sfruttando le leggi che governano il mondo dell'infinitamente piccolo. Una dimostrazione che ha accertato la fattibilità di questo “Super Internet” grazie a tre esperimenti condotti con l'aiuto dei satelliti e i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Physical Review Letters dal gruppo dell'università di Scienze e Tecnologia della Cina guidato da Chao-Yang Lu.

Come funziona

Come riporta l'Ansa, alla base dell'internet quantistica vi è il satellite Micius, tra i più sofisticati in orbita attorno alla Terra, che prende il nome di un filosofo cinese e che è stato lanciato nel 2016 nell'ambito di un progetto condotto in collaborazione tra l'Accademia Cinese delle Scienze, l'Università di Vienna e l'Accemia Austraiaca delle Scienze. Le 5 stazioni di Terra del satellite che si trovano a Xinglong, Nanshan, Delingha, Lijiang e in Tibet, a Ngari, sono state collegate alle reti in fibra ottica metropolitane. Di queste fa parte la grande rete che collega Pechino e Shanghai, lunga duemila chilometri. Sulle fibre ottiche le informazioni viaggiano sulle particelle di luce, i fotoni, che oltre a essere superveloci sono a prova di furto. Infatti, nel caso in cui qualcuno volesse provare a intercettarli, questi cambiano stato, rivelando in questo modo che è avvenuta una violazione. Le prove generali che hanno reso possibile questa tecnologia sono state condotte tra giugno e settembre 2017, con la prima videoconferenza quantistica tra due continenti e con il test che ha stabilito il primo legame tra particelle distanti oltre mille chilometri. Contemporaneamente sono state perfezionate le tecnologie relative al teletrasporto quantistico

Calarco: “Un primo passo”

Secondo Tommaso Calarco, direttore del centro di Scienza e Tecnologia Quantistica delle università tedesche di Ulm e Stoccarda questa sperimentazione è il primo passo verso un web quantistico globale, che permetterà di “contare sulla sicurezza dei dati sensibili trasmessi elettronicamente, come quelli finanziari e medici e permetterà di potersi identificare, con una firma elettronica, in maniera non falsificabile, impedendo furti d'identità”. Non solo: una rete di questo tipo, a livello globale, ha osservato, in futuro “permetterà anche di connettere computer quantistici che si trovano in luoghi diversi, in modo da moltiplicarne ulteriormente la potenza di calcolo, e di raccogliere e redistribuire dati forniti da sensori quantistici senza rischio di intercettazione“.

Laura Boazzelli

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