Cronaca

Costituzione di parte civile oggi per il processo crac Banca Popolare di Bari

La prima udienza del processo, che si è svolta il 16 luglio, era stata sospesa per l’eccessivo numero di parti che non consentiva il rispetto delle norme di distanziamento anti-Covid. In quell’udienza 435 parti civili con oltre 70 avvocati avevano già chiesto di costituirsi. Nell’ambito di questo procedimento Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio, rispettivamente ex presidente ed ex co-direttore dell’istituto di credito, accusati di falso in bilancio, falso in prospetto, false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza, sono stati arrestati a gennaio e ora sono liberi, ma sottoposti alla misura interdittiva.

L’udienza odierna

Il rito innanzi al Tribunale di Bari, Presidente Marco Guida, che ha organizzato l’udienza suddividendola in tre giorni e convocando gli avvocati in ordine alfabetico, avrà luogo da oggi pomeriggio fino a sabato mattina.
Oggi sembrerebbe che altre 500 parti civili con il Codacons (148), il sindacato Uilca, l’ Unione Nazionale Consumatori e altre associazioni chiederanno di costituirsi come parti parti civili. Fuori dall’aula alcuni dei 230 azionisti, rappresentati dall’Unione nazionale Consumatori, hanno manifestato esponendo cartelli con la scritta “le nostre azioni azzerate, i nostri risparmi svaniti. Vogliamo essere risarciti”.
Potenzialmente sono 69 mila le parti che chiederanno il risarcimento dei danni.
Gli avvocati, provenienti anche da altre regioni italiane, sono tutti dotati di mascherina, sottoposti a controllo della temperatura con termoscanner all’ingresso e molti con trolley contenenti gli atti e i documenti da depositare.

Il procuratore aggiunto Roberto Rossi, insieme ai sostituti procuratori, Savina Toscani e Federico Perrone Capano, hanno chiesto per i due imputati il giudizio immediato.

Gli amministratori

L’attuale amministrazione, cioè i commissari, della Banca popolare di Bari ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo e intende chiedere i danni morali ai vecchi amministratori. “Chiediamo di costituirci esclusivamente per i danni di immagine alla reputazione della banca” ha dichiarato l’avvocato Giuseppe Dalise. Continuando, ha precisato: “In una fase successiva faranno anche azioni civili per i danni patrimoniali ma per il momento è importante insistere in sede penale perché venga riconosciuto il danno di reputazione che la banca ha subito, necessario anche per l’attività di rilancio”.

Giulia Ficarola

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