Gli anniversari della conclusione della Prima Guerra Mondiale (100 anni fa) e della Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Uomo (70 anni fa) devono aiutare a confermare la condanna insindacabile di ogni guerra. Questo è il nocciolo del discorso tenuto da Papa Francesco questa mattina in Sala Clementina, ricevendo gli ambasciatori presso la Santa Sede di Svizzera, Malta, Bahamas, Capo Verde, Estonia, Islanda, Turkmenistan, Grenada, Qatar e Gambia.
La memoria deve servire a non far ripetere gli errori della storia. Bergoglio lo ha ribadito con decisione ai diplomatici presenti nel Palazzo Apostolico quest'oggi: “Possano le lezioni apprese dalle due grandi guerre del ventesimo secolo, che hanno portato alla nascita dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, continuare a convincere i popoli del mondo e i loro leader dell’inutilità dei conflitti armati e della necessità di risolvere le controversie attraverso paziente dialogo e trattativa”.
Nell'anniversario dei settant'anni, Papa Francesco ha voluto sottolineare l'importanza anche attuale della Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Uomo, specialmente di fronte a “profondi cambiamenti sociali e politici“. Citando il Preambolo di questo testo, il Papa ha detto: “È essenziale che il rispetto per la dignità umana e per i diritti umani ispiri e diriga ogni sforzo nell’affrontare le gravi situazioni di guerra e conflitti armati, di opprimente povertà, discriminazione e disuguaglianza che affliggono il nostro mondo e che negli ultimi anni hanno contribuito alla presente crisi delle migrazioni di massa. Nessuna efficace soluzione umanitaria a quel pressante problema può ignorare la nostra responsabilità morale, con la dovuta attenzione al bene comune, per accogliere, proteggere, promuovere e integrare coloro che bussano alle nostre porte in cerca di un futuro sicuro per loro stessi e per i loro figli”.
Già in passato Papa Francesco aveva fatto ricorso al ricordo della Prima Guerra Mondiale per esprimere la sua netta condanna contro tutti i conflitti armati. Nell'omelia pronunciata durante la celebrazione della messa al Sacrario di Redipuglia nel 2014, il Pontefice affermò: “”Dopo aver contemplato la bellezza del paesaggio di tutta questa zona, dove uomini e donne lavorano portando avanti la loro famiglia, dove i bambini giocano e gli anziani sognano… trovandomi qui, in questo luogo, trovo da dire soltanto; la guerra è una follia“.”Mentre Dio – aveva proseguito Bergoglio – porta avanti la sua creazione, e noi uomini siamo chiamati a collaborare alla sua opera, la guerra distrugge“.
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