Le parole di papa Francesco ai partecipanti al Colloquio ecumenico paolino, ricevuti oggi in udienza.
“Superare le barriere della diffidenza, che spesso si ergono quando siamo chiamati a incontrare l’altro, e ancor di più quando l’altro ha una tradizione diversa dalla mia”. E’ l’invito del Papa ai partecipanti al Colloquio ecumenico paolino, ricevuti oggi in udienza. “Se nel corso della storia le divisioni sono state motivo di sofferenza, oggi dobbiamo impegnarci a invertire la rotta, progredendo in percorsi di unità e di fraternità, che cominciano proprio pregando, studiando e lavorando insieme”, l’indicazione di rotta di Francesco, che ha assicurato: “Dio non viene meno alle sue promesse di salvezza e le porta avanti con pazienza, anche attraverso vie impensate e sorprendenti”.
”È bello che proseguiate nel dialogo accademico, biblico, spirituale e fraterno, e che mettiate in circolo l’originale ricchezza di cui ciascuno è portatore”, l’omaggio del Papa: “Continuate, per favore, la vostra ricerca biblica con rigore e competenza, ma lasciatevi anche e soprattutto stupire dalle innumerevoli risorse spirituali contenute nelle Lettere paoline, per offrire alle Comunità cristiane parole nuove, in grado di comunicare la bontà misericordiosa del Padre, l’attualità della salvezza di Cristo, la speranza rinnovatrice dello Spirito. Che attraverso il vostro lavoro, spesso faticoso e nascosto, possa crescere fra i credenti lo spirito ecumenico, spirito di dialogo e di fraternità che aiuta il comune cammino di ricerca del Signore”.
Poi il Papa ha riferito della domanda che è stata fatta ad un “grande teologo ortodosso”, morto pochi mesi fa: “Cosa pensa dell’unità dei cristiani, come va, quando sarà il momento della piena unità?”. “Io so quando ci sarà la piena unità: il giorno dopo il giudizio finale!”, la risposta. “Questo non toglie la speranza”, ha concluso Francesco: “nel frattempo dobbiamo camminare insieme, pregare insieme e lavorare insieme. Il vero ecumenismo si fa in cammino: non bisogna aver paura di camminare, di camminare con gli altri, con la fiducia negli altri; e nel servizio: servire i poveri, aiutare le comunità cristiane e anche quelle non cristiane. Cammino e servizio: andate avanti così”.
Fonte: AgenSIR
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