“Ciò che è successo a Parigi con Charlie Hebdo può succedere anche qui in Vaticano, e noi siamo pronti a intervenire per difendere Francesco, in qualsiasi momento”. A parlare è il colonnello Christoph Graf, nuovo comandante della Guardia Svizzera Pontificia, riferendosi alle minacce del Califfato nei confronti di Roma e della Santa Sede.
Senza un intelligence che possa fornire precise informazioni è impossibile prevedere gli attacchi ed è per questo che “chiediamo alle guardie di essere più attente e osservare bene i movimenti delle persone. Di più non possiamo fare. Se succede qualcosa siamo pronti, come gli uomini della Gendarmeria vaticana”.
Nell’intervista rilasciata al quotidiano il Giornale, il neo comandante ha riferito che il “Papa ama la vicinanza con le persone e ha bisogno di spazio. Non ama quando la gente, anche quelli della sicurezza, son troppo vicini a Lui. E questa sua richiesta la rispettiamo, stiamo quindi un po’ più distanti, ma osserviamo tutti i suoi movimenti”.
In conclusione il colonnello ha smentito le voci che attribuivano a Bergoglio la scelta di sciogliere il Corpo delle guardie svizzere. “Il Papa ha una grande stima per la guardia svizzera e posso affermare con tutta tranquillità che il Santo Padre non pensa a una decisione in tal senso”.
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