L'India ha una nuova santa: è suor Mariam Thresia Chiramel Mankidiyan, fondatrice della congregazione delle suore dell’Holy Family. Lo ha deciso Papa Francesco durante il Concistoro ordinario pubblico tenuto nella Sala Clementina del Palazzo apostolico. Insieme alla suora indiana, il pontefice ha dato il via libera alla canonizzazione di altri cinque beati, tra i quali il cardinale inglese John Henry Newman e altre tre beate. La cerimonia con cui saranno iscritti nell’albo dei santi si svolgerà il 13 ottobre prossimo.
Sr. Mariam Thresia è stata dichiarata venerabile il 28 giugno 1999 e beatificata il 9 aprile 2000 da papa Giovanni Paolo II. Nata a Puthenchira (Kerala) il 26 aprile 1876, la beata è morta a Kuzhikkattussery (sempre in Kerala) l’8 giugno 1926. Il 12 febbraio scorso papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto che riconosce il miracolo a lei attribuito, aprendo così la strada per la sua canonizzazione. Di origini nobili, la beata ha trascorso una vita di penitenza, preghiera e digiuno. A 10 anni disobbedisce ai genitori che vogliono darla in sposa e sceglie una vita d’austerità e semplicità. Dorme sulla ghiaia del giardino di casa, piuttosto che nel letto della sua stanza, perché “non posso dormire in maniera confortevole, se Gesù è stato appeso sulla Croce con tre chiodi”. Dall’età di 12 anni, dopo la morte della madre, si dedica alla cura dei malati e dei moribondi, consacrando la sua vita al Signore. Nel 1909 riceve le stimmate e il vescovo ordina che venga sottoposta a esorcismo. Per tutta la vita ha mantenuto segrete le piaghe, per non attirare su di sé l’attenzione. La religiosa è stata una mistica. Trascorreva intere giornate in meditazione e preghiera, o a decorare e pulire l’altare della chiesa. La sua intera esistenza è stata tormentata da demoni e lei offriva le proprie sofferenze per la remissione dei peccati del mondo. Ha condotto una vita di austera penitenza, continuando a visitare malati e poveri di ogni estrazione sociale e religiosa fino ai suoi ultimi giorni. La congregazione da lei fondata nel 1914 oggi conta circa 2mila suore e 200 novizie. L’ordine gestisce scuole, ospedali, scuole d’infermieristica, licei, ostelli, case per disabili mentali e fisici, centri sociali e cliniche omeopatiche.
La religiosa indiana del Kerala è conosciuta per le sue opere caritatevoli, soprattutto per l’amore prediletto nei confronti dei più poveri tra i poveri. Per questo, in molti vedono in lei una spiccata somiglianza con Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjezë Gonxhe Bojaxhiu (Skopje, 26 agosto 1910 – Calcutta, 5 settembre 1997), una religiosa albanese naturalizzata indiana di fede cattolica, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della carità. Il suo lavoro instancabile tra le vittime della povertà di Calcutta l'ha resa una delle persone più famose al mondo e le valse numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Nobel per la Pace nel 1979. È stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 e santa da papa Francesco il 4 settembre 2016. Il prossimo 13 ottobre, a soli 3 anni di distanza dalla canonizzazione di Madre Teresa, l'India avrà anche come santa anche Sr. Mariam Thresia.
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