Chiesa Cattolica

Omaggio del Vicariato al poeta dell’Infinito: 5 incontri su Leopardi a San Giovanni in Laterano

A San Giovanni in Laterano cinque incontri su Giacomo Leopardi. “Ed io che sono?” è il titolo dell’iniziativa promossa dalla diocesi di Roma per vivere il cammino quaresimale. Ne sarà protagonista Franco Nembrini, professore e saggista. E le conclusioni saranno affidate al cardinale vicario Angelo De Donatis.  Andrea Coen si dedicherà all’accompagnamento musicale. Gli appuntamenti si terranno ogni mercoledì, a cominciare dal primo marzo, dalle ore 19. Saranno trasmessi in diretta su Telepace. E in streaming sul canale YouTube della diocesi di Roma.

Quaresima con Leopardi

“Sarà l’occasione per riflettere alla luce di alcune pagine tra le più espressive della nostra letteratura. E vivere più consapevolmente il nostro cammino di preparazione verso la Pasqua”, auspica il cardinale De Donatis. La proposta quaresimale diocesana dell’anno scorso era incentrata su “I Promessi Sposi” e sul perdono. “Quest’anno si punta sulla vita e il suo dramma – spiega Nembrini –. Da parte della critica, Leopardi è stato bollato come ‘pessimista’, ma non c’è niente di più falso. Lui ha cantato la vita, in tutta la sua drammaticità, ma l’ha cantata. È stato un grande realista più che un pessimista. Per questo la domanda ‘Ed io che sono?” mi è sembrata un po’ come la sintesi di tutto il suo pensiero“. Al realismo leopardiano sarà dedicata la prima serata, quella di mercoledì primo marzo, che avrà come sottotitolo “Tutto è poco e piccino”. Con la lettura di alcuni brani da “Pensiero 68” e “Al Conte Carlo Pepoli”.

Percorso

“Parleremo del desiderio come caratteristica dell’essere umano – anticipa Nembrini –. E del sentimento dell’inutilità di ogni azione umana e di ogni attività umana. In assenza di uno scopo. O nell’impossibilità di raggiungerlo”. “A Silvia” e “Il sabato del villaggio” saranno al centro dell’incontro dell’8 marzo, su “perché di tanto inganni i figli tuoi?”, con la constatazione che “tutto muore, tutto passa – osserva Nembrini-. Per cui la vita è sentita come terribile contraddizione. Tra il desiderio di eternità con cui nasciamo e l’esperienza della morte che sembra tradirlo”. Il percorso proseguirà con “E mi sovvien l’eterno”, il tema del 15 marzo, che avrà come brani di riferimento “L’infinito” e “Il passero solitario”. Il sentimento dell’infinito e dell’eterno riemergono continuamente. “Nonostante tutto. Nonostante l’esperienza per cui la morte sembra vincere. E la cultura moderna sembri accettare questa amara constatazione“, puntualizza Nembrini.

I

Giacomo Galeazzi

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