Una delle festività ebraiche più belle e gioiose è proprio quella di Simchat Torah, che significa “gioia della Torah”(a. e. 5777) e che si celebra oggi 25 ottobre. I nostri Fratelli maggiori seguono il calendario lunisolare, questo dettaglio ci serve per capire un po’ di più lo schema del ciclo delle loro ricorrenze. Una festa bellissima e importante, dedicata come si può intuire dal nome alla Legge, che gli Ebrei chiamano Torah, un’occasione in cui il gaudio del popolo ebraico è davvero contagioso. Le feste d’Israele durano 7 giorni, mentre in diaspora un giorno in più, tutte rievocano momenti decisivi del popolo ebraico come narrano i libri veterotestamentari.
La Legge, comprende i primi cinque libri della Bibbia: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio che noi cristiani chiamiamo anche Pentateuco. In questo giorno si termina la lettura della Torah; ma subito dopo si ricomincia con la prima parola Bereshit (Genesi), infatti non deve mai essere interrotto lo studio del testo sacro, ecco perché nello stesso giorno la sua lettura viene ripetuta, per dare il senso di continuità.
La cerimonia è molto suggestiva, vengono agitati i rami di salice che alludono alla pioggia simbolo di prosperità e si compie per sette volte il giro attorno alla Torah, (giro della Tevah) con danze, canti e inni di lode a Jhwh e con in mano il ramo verde di palma (lulav) e i rotoli (sefarim) di pergamena del testo sacro, custoditi durante l’anno nell’Arca Santa. E’ tradizione delle comunità ebraiche italiane, lanciare sui fedeli in modo particolare ai più piccoli caramelle e dolcini.
Il Sefer Torah, il rotolo della Torah, è l’unico oggetto di devozione per gli Ebrei, perché tutto quello che è stato frutto della mente e d’insegnamento che fa migliorare l’uomo e la società, si deve omaggiare in quanto permette all’uomo di avvicinarsi al suo Creatore. Coloro che in questo giorno devono leggere la Torah, sono considerati come “sposi” di essa e come tali vengono festeggiati.
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