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“Il crocifisso non è un accessorio di abbigliamento”

Sprazzi di sole intervallati da getti di pioggia e con un vento costante. Piazza San Pietro ha assistito all'Angelus di oggi in un clima incerto. C'è però una certezza più importante che lascia il Vangelo di oggi ai fedeli: il chicco di grano che cade a terra e muore, produce molto frutto.

E' intorno a questa parabola che si è snodata la riflessione di Papa Francesco. Egli ha ricordato che “chi vuole conoscere Gesù deve guardare dentro, alla croce, dove si rivela la sua gloria”. Il Vangelo di oggi – ha sottolineato il Pontefice – “ci invita a volgere il nostro sguardo al crocifisso, che non è un oggetto ornamentale o un accessorio di abbigliamento – a volte abusato! – ma un segno religioso da contemplare e comprendere”. Del resto “nell’immagine di Gesù crocifisso – ha proseguito – si svela il mistero della morte del Figlio di Dio come supremo atto di amore, fonte di vita e di salvezza per l’umanità di tutti i tempi”. Di qui l'appello a guardare “dentro” il crocifisso, alle sue piaghe. “C’è questa bella devozione – ha aggiunto a braccio – di pregare un Padre Nostro a ognuna delle cinque piaghe: quando preghiamo quel Padre Nostro, cerchiamo di entrare per le piaghe di Gesù dentro, dentro, proprio al suo cuore”.

Il Vescovo di Roma ha quindi rilevato che Gesù, per spiegare il mistero di morte e risurrezione, si serve dell'immagine del chicco di grano. “Vuole far capire che la sua vicenda estrema, la croce – morte e risurrezione – è un atto di fecondità, che porterà frutto per molti. Così paragona sé stesso al chicco di grano che marcendo nella terra genera nuova vita”. Dunque “non basta” l'Incarnazione, c'è anche bisogno della morte del Figlio di Dio per “riscattare gli uomini dalla schiavitù del peccato e donare loro una nuova vita riconciliata nell’amore”.

L'invito di Bergoglio è a realizzare in noi il “dinamismo del chicco di grano compiutosi in Gesù”. Concretamente ciò “significa pensare di meno a sé stessi, agli interessi personali, e saper 'vedere' e andare incontro ai bisogni del nostro prossimo, specialmente degli ultimi”. Questo è “il modo più autentico di vivere il Vangelo, è il fondamento necessario perché le nostre comunità crescano nella fraternità e nell’accoglienza reciproca”.

Al termine dell'Angelus, il Papa ha ricordato la visita di ieri nei luoghi di Padre Pio: Pietrelcina e San Giovanni Rotondo. “Porto nel cuore tutti – ha detto -, specialmene i malati della Casa Sollievo della sofferenza, gli anziani e i giovani. Ringrazio coloro che hanno preparato la visita. Non dimenticherò. Che padre Pio benedica tutti”.

redazione

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