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“Città e cattedrali”, l'app che apre le porte delle chiese

La tecnologia a servizio della cultura. Da oggi, due scrigni dell'arte del Piemonte e della Valle d'Aosta potranno essere visitate grazie ad un app che consente l’ingresso ad edifici di culto con apertura automatizzata. Alla cappella di San Bernardo di Aosta a Piozzo, nella diocesi di Mondovì, e a quella di San Sebastiano a Giaveno, nella diocesi di Torino, si può accedere tramite l'app “Chiese a porte aperte”.

L'app

Questo progetto, si legge in una nota, permette la prima apertura automatizzata in Italia di due beni ecclesiastici attraverso il semplice uso dello smartphone. Si tratta di una sperimentazione tecnologica innovativa, nata in Piemonte, per ampliare le opportunità di accesso al patrimonio ecclesiastico censito nell’ambito di “Città e cattedrali”, il progetto ideato 13 anni fa dalla Consulta per i beni ecclesiastici della Conferenza episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta (Cep) con la Fondazione Crt e la collaborazione della Regione Piemonte con gli organi periferici del Mibact”.

“L'arte apre gli sguardi”

“Questo progetto – afferma mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo e delegato Cep per i beni culturali ecclesiastici – aiuta le persone a scoprire delle opere, è un invito a sostare davanti a qualcosa di bello. La bellezza è qualcosa che attrae gli occhi e rimanda oltre, apre gli sguardi. Le comunità in questi anni hanno donato molti volontari che hanno fatto molto, ora questa tecnologia li potrà aiutare ancora di più a far conoscere questi tesori“. Don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Cei, commenta: “A livello nazionale e locale lavoriamo con lo stesso stile, con l’attenzione alle persone che vivono sul territorio e con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio”. Riferendosi poi al progetto “Città e cattedrali”, lo definisce “uno dei migliori in Italia, anche e soprattutto per la capacità di valorizzare il patrimonio culturale ecclesiastico”.

La visita dei siti

I visitatori interessati, dopo aver scaricato sul proprio smartphone l’applicazione “Chiese a porte aperte”, per Ios e per Android, dovranno registrarsi e prenotare la visita gratuita. Poi, giunti davanti all’edificio, inquadrando il “QR code” faranno scattare l’apertura automatica della porta d’ingresso. All’interno, un meccanismo multimediale avvierà una narrazione storico-artistico-devozionale del bene culturale, in italiano e in inglese.

redazione

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