La guardia di Finanza di Montebelluna (della provincia di Treviso in Veneto) e il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma hanno scoperto una frode del “bonus cultura” messa in atto da un libraio montebellunese che ha coinvolto 57 neo diciottenni.
La manovra elusiva scoperta dai finanzieri – spiegano i militari in un comunicato – è consistita nella trasformazione dei voucher in smartbox e buoni spesa, utilizzati poi dai ragazzi per l’acquisto di occhiali, bracciali, giochi elettronici, lampade, gadget vari e addirittura saponette, tutti prodotti che nulla avevano a che vedere con le finalità di sostegno alla cultura per le quali il bonus è stato concepito.
Il libraio è riuscito ad intascare indebitamente 11.000 euro attraverso false attestazioni, che trasmetteva al Mibact dichiarando di aver venduto libri o altri beni, come ad esempio biglietti per mostre e concerti, mentre in realtà consegnava altre forme di bonus spesa ai ragazzi che potevano così utilizzare a loro piacimento.
In alcuni casi, per poter fruire illecitamente del contributo, i bonus sono stati trasformati in buoni cartacei nominativi, con credito a scalare, rilasciati dall’esercente e denominati “Buono regalo”, da poter spendere, presso lo stesso esercizio commerciale, senza alcun limite di tempo.
Ma la truffa del furbetto del bonus cultura e dei ragazzi ha il suo salatissimi prezzo. Il commerciante è infatti stato denunciato per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e sarà avviata la procedura di recupero di 11 mila euro mentre ai i giovani sono state contestate sanzioni amministrative per 33.000 euro.
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