La procura anti-corruzione di Vienna ha confermato l’inchiesta che ha travolto il cancelliere Sebastian Kurz. Insieme a lui sono indagate altre nove persone e tre “soggetti”. I reati ipotizzati dalla procura sono peculato, concussione e corruzione.
Secondo gli inquirenti “almeno tra il 2016 e il 2018” fondi pubblici del ministero delle Finanze sarebbero stati destinati “esclusivamente a scopi partitici”. Il nuovo filone è partito dall’inchiesta su alcune nomine di Casinos Austria.
Nella mattinata, le forze dell’ordine austriache hanno effettuato delle perquisizioni a Vienna in Cancelleria e nella sede del partito di Kurz, l’Oevp. Secondo Die Presse, l’inchiesta riguarderebbe anche l’ex ministra Sophie Karmasin e gli editori di “Oesterreich”, Helmuth e Wolfgang Fellner.
Il partito di Kurz, la Oevp ha respinto tutte le accuse e criticato gli inquirenti. “Dopo le false accuse contro Kurz” e altri esponenti del partito popolare, “la cui infondatezza è ormai dimostrata, ora vengono costruite nuove accuse su vicende che in parte risalgono a cinque anni fa – si legge nella nota diffusa dal partito -. Tutto questo succede sempre con lo stesso obiettivo e sistema: danneggiare gravemente la Volkspartei e Sebastian Kurz“.
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