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Unesco: “Niente scuola per 244 milioni di bambini e ragazzi”

La scuola per milioni di ragazzi non ripartirà. Sono infatti 244 milioni i bambini e i giovani tra i 6 e i 18 anni che anche quest’anno continueranno a non essere scolarizzati, un diritto che viene negato loro e che segnerà per sempre la loro vita.

E’ quanto rileva il nuovo rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per per l’Istruzione, la Scienza, la Cultura e la Comunicazione (UNESCO), che sottolinea le “profonde e persistenti disuguaglianze nell’accesso all’istruzione” nel mondo.

Il rapporto Unesco

Dei 244 milioni di bambini tra i 6 ei 18 anni che non vanno a scuola, oltre il 40%, ovvero 98 milioni di loro, vive nell’Africa subsahariana, in particolare in Nigeria (20,2 milioni) o in Etiopia (10,5 milioni). È il caso anche della Repubblica Democratica del Congo, che ha circa 5,9 milioni di bambini e giovani che non vanno a scuola, e del Kenya (1,8 milioni).

L’Africa subsahariana è anche l’unica regione in cui questo numero è in aumento; i tassi di abbandono scolastico stanno diminuendo più lentamente del tasso di crescita della popolazione in età scolare.

La regione con la seconda più grande popolazione fuori dalla scuola è l’Asia centrale e meridionale, con 85 milioni di bambini. Passi avanti in questo ambito sono stati fatti se nel 2000 erano più di 400 milioni i bambini che non andavano a scuola, ”ma i progressi hanno subito un serio rallentamento negli ultimi anni”, evidenzia l’Unesco. Un dato positivo, rilevato dal rapporto, è la riduzione del divario tra le ragazze e i ragazzi che non frequentano le aule scolastiche. L’agenzia rileva che il divario di genere si è “ridotto a zero”, anche se “permangono disparità regionali”.

Per affrontare il tema dell’istruzione nel mondo il 19 settembre, su iniziativa del Segretario generale delle Nazioni Unite, si terrà un vertice dei capi di Stato e di governo presso la sede delle Nazioni Unite a New York.

“Sulla base di questi numeri, l’obiettivo di un’istruzione di qualità per tutti entro il 2030, fissato dalle Nazioni Unite, rischia di non essere raggiunto. Abbiamo bisogno di una mobilitazione globale per mettere l’istruzione in cima all’agenda internazionale”, ha affermato Audrey Azoulay, direttrice generale dell’Unesco.

Milena Castigli

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