Ancora proteste in Israele contro il governo di Benyamin Netanyahu, all’indomani dell’approvazione alla Knesset della prima fase della riforma giudiziaria, la cosiddetta “limitazione della clausola di ragionevolezza”.
All’indomani dell’approvazione alla Knesset della prima fase delle riforma giudiziaria elaborata dal governo Netanyahu (la cosiddetta “limitazione della clausola di ragionevolezza”) il quotidiano liberal Haaretz compare oggi con una prima pagina totalmente in nero. Si tratta di un annuncio a pagamento della ‘Protesta dell’hi-tech’ su cui è scritto: “Un giorno nero per la democrazia israeliana. 25/7/2023”. Identica prima pagina anche sul supplemento economico di Haaretz, The Marker.
Anche altri quotidiani israeliani – oltre a Haaretz – appaiono oggi con prime pagine totalmente in nero, riportando così un annuncio a pagamento della ‘Protesta hi-tech’, un gruppo impegnato contro la riforma giudiziaria del governo Netanyahu. Questo annuncio compare sul popolare tabloid Yediot Ahronot, sul suo supplemento economico Calcalist e anche su Israel ha-Yom: un free press indipendente, ma spesso vicino alle posizioni del governo. In fondo alla pagina appare la scritta: “Un giorno nero per la democrazia israeliana. 25/7/2023”. “L’hi-tech – hanno scritto su twitter gli organizzatori della protesta – non può prosperare senza un democrazia stabile. Dove non c’è democrazia, non c’è economia e non c’è hi-tech”‘.
L’Associazione dei medici israeliani ha cominciato lo sciopero di 24 ore indetto per oggi in protesta contro il voto favorevole della Knesset di ieri alla riforma giudiziaria del governo di Benyamin Netanyahu. L’astensione dal lavoro ha avuto inizio nonostante il ministro della Sanità Moshè Arbel abbia inoltrato alle autorità una richiesta urgente di sospensione dell’iniziativa di lotta. Come effetto dello sciopero gli ospedali del Paese opereranno come se fosse il giorno del riposo sabbatico con cure prestate solo ai casi di urgenza. Secondo i media, l’Associazione ha anche in programma una protesta sotto la sede centrale dell’Histadrut a Tel Aviv – il sindacato nazionale – con la richiesta di uno sciopero generale contro la riforma giudiziaria.
Fonte: Ansa
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