Attualità

Messina Denaro, gli investigatori hanno trovato un nuovo nascondiglio

Dalle ultime risultanze investigative emerse, i magistrati della Procura di Palermo e i carabinieri del Reparto Operativo Speciale, avrebbero individuato un secondo covo utilizzato dal boss Matteo Messina Denaro, catturato a Palermo nei giorni scorsi.

Il nuovo nascondiglio

Gli investigatori hanno scoperto che, oltre all’appartamento di vicolo San Vito a Campobello di Mazara, il capomafia avrebbe fatto realizzare una sorta di bunker all’interno di un’altra abitazione nella stessa area. Non è ancora chiaro se si tratti del luogo in cui il capomafia nasconde il suo tesoro: documenti riservati, pizzini, soldi che i magistrati cercano. Lo scopriranno i carabinieri dopo la perquisizione del bunker, che si trova a circa 300 metri dall’abitazione in vicolo San Vito.

Le condizioni attuali di Messina Denaro

Matteo Messina Denaro si trova ora all’interno del penitenziario di massima sicurezza dell’Aquila e, secondo quanto si apprende da fonti informate, le sedute di chemioterapia a cui egli si dovrà sottoporre potrebbero essere disposte in massima sicurezza in una struttura all’esterno del carcere.

Il processo

È prevista per domani l’udienza del processo a Matteo Messina Denaro che si celebra a Caltanissetta. L’ipotesi è che venga rinviata. Messina Denaro ha nominato ieri l’avvocato di fiducia, ossia la nipote Lorenza Guttadauro. Finora il processo, che si è concluso in primo grado con la condanna all’ergastolo, si è svolto in assenza dell’imputato accusato di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Il procedimento, approdato in Corte d’Assise d’Appello è ormai alle battute finali. Dopo il procuratore Antonino Patti, che ha concluso la sua requisitoria, hanno parlato le parti civili mentre nell’udienza fissata per domani alle 9.30 all’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta era prevista la discussione da parte della difesa. Fino a stamattina però i due avvocati d’ufficio Giovanni Pace e Salvatore Baglio non hanno ancora ricevuto alcuna comunicazione in merito alla nomina del difensore di fiducia e non si ha ancora notizia dell’eventuale volontà di Messina Denaro di partecipare all’udienza, collegandosi in video conferenza dal carcere de L’Aquila.

I documenti ritrovati e i fiancheggiatori

Inoltre, nell’appartamento di vicolo San Vito non sarebbero stati scoperti documenti esplosivi o carte compromettenti ma l’agenda potrebbe dare spunti investigativi importanti. Come i tantissimi documenti sanitari- referti di visite specialistiche, molte oculistiche, sostenute da Messina Denaro negli anni – recuperati in uno scatolone. Le cartelle mediche dimostrano che il capomafia, incastrato proprio grazie all’inchiesta sulle gravi patologie di cui soffre, durante la latitanza ha incontrato diversi dottori. Uno, Alfonso Tumbarello, medico di base di Campobello di Mazara è indagato per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena, altri saranno presto sentiti. Come un oncologo di Trapani che lo aveva curato. Ma la caccia ai fiancheggiatori è solo all’inizio. Intanto, è stata fissata per domani mattina, probabilmente nel carcere Pagliarelli di Palermo, l’udienza di convalida dell’arresto di Giovanni Luppino, agricoltore cinquantanovenne di Campobello di Mazara finito in manette lunedì scorso dopo aver accompagnato il boss Messina Denaro nella clinica palermitana. Luppino è accusato di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena. Al giudice dovrà spiegare i suoi rapporti con il padrino ricercato per trent’anni.

Fonte: Ansa

 

redazione

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