Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato questa mattina a Pisa in occasione della cerimonia inaugurale del 678° anno accademico dell’Università e per l’incontro, a Villa del Gombo nel Parco di San Rossore, con i ragazzi dell’iniziativa “Siete Presente” promossa per i dieci anni del progetto GiovaniSì della Regione Toscana.
Mattarella, al suo arrivo in città, ha visitato il palazzo della Sapienza e, successivamente, ha partecipato alla cerimonia di apertura dell’anno accademico, con gli interventi di: Maria Cristina Messa, Ministro dell’università e della ricerca; Paolo Mancarella, Rettore dell’Università degli Studi di Pisa; Giovanni Passalacqua, Presidente del Consiglio degli studenti; Elena Orbini Michelucci, Rappresentante del personale; Daniele Mazzei, Ricercatore informatico; Paola Binda, Professore associato di Fisiologia; Leonardo Massantini, Dottorando di ricerca in Filosofia. La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Presidente Mattarella.
“La comune cultura d’Europa nasce in larga misura dalle sue università. Soprattutto da quelle sorte dopo l’anno mille, che hanno creato un tessuto di interscambio su cui si è impiantata la comune civiltà europea. Tra queste anche l’Università di Pisa“, ha detto il Presidente all’inaugurazione dell’anno accademico.
“Un po’ ovunque, seppure in piccole dosi, si registra una deriva antiscientifica che blocca il futuro e riconduce tutto al passato. Non possiamo dimenticare l’anno che abbiamo passato”, “le vittime”, “i sanitari impegnati fino allo stremo delle forze” ha aggiunto Mattarella ricordando che “la scienza ha sconfitto” questo passato.
“L’università può nuovamente proporsi a essere un ascensore sociale, accessibile e inclusiva, capace di prendersi cura di ogni singolo studente. Per fare questo occorre costruire una robusta alleanza tra università, ricerca e società”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e della ricerca Maria Cristina Messa intervenendo all’inaugurazione alla presenza del Presidente. ”
“Un’alleanza fondata sulla consapevolezza che l’università e la ricerca sono beni comuni, patrimonio sociale da tutelare, promuovere e sostenere. E che va generato costantemente per evitare ogni forma di degenerazione e rafforzarne la strategicità e l’utilità per l’intera”.
“E’ urgente e necessario – ha proseguito Messa – che le università tornino a essere frequentate e vissute. E non si tratta solo di riaprire le sedi ma di riavviare un nuovo corso, consapevoli di alcuni forti segnali come la discussione della norma sul preruolo, gli impegni governativi sulla ricerca e alta formazione, l’avvio dei primi bandi. Siamo a un cambio di passo, frutto di una visione qualitativa, non quantitativa dell’Università. Occorre perciò che le università sappiano dare risposte forti“.
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