Le autorità ucraine della città di Mariupol hanno denunciato il bombardamento russo su un teatro del luogo utilizzato come rifugio da oltre mille persone, la cui sorte è attualmente sconosciuta in quanto i pesanti bombardamenti rendono molto difficoltoso l’intervento dei soccorritori.
Tale bombardamento è stato denunciato e reso pubblico dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba che sui social network ha definito tale azione un “orrendo crimine di guerra” ed ha sottolineato il “Massiccio attacco russo al teatro drammatico dove si nascondevano centinaia di civili innocenti. L’edificio è ora ridotto in rovine. I russi non potevano non sapere che si trattava di un rifugio per civili”.
Attualmente le forze armate russe stanno bombardando vari punti nella città di Mariupol, in particolare le torri delle telecomunicazioni e delle radio. Oltre a ciò, da diversi giorni, la città – assediata dai tank russi – sta subendo una grave crisi umanitaria con più di 400 mila persone ancora intrappolate, senza acqua corrente, cibo e forniture mediche a cui se ne sommano altre 500 attualmente tenute in ostaggio nel locale ospedale regionale di terapia intensiva. In particolare, da stamattina, la cittadina è soggetta a bombardamenti navali provenienti dal mare di Azov che si aggiungono ai precedenti raid aerei.
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