Si è conclusa nel più tragico dei modi la vicenda della giovane pakistana trovata morta giovedì scorso nella sua casa a Versciaco, in Val Pusteria, in provincia di Bolzano, in Alto Adige. Dopo una notte di interrogatori, i carabinieri hanno fermato il marito della donna. L'uomo, il 38enne pakistano Z.M., davanti alle contestazioni degli inquirenti si è chiuso in un silenzio assoluto: i pm hanno così disposto il fermo con l'accusa di omicidio pluriaggravato.
La donna, di 28 anni, viveva con suo marito in un appartamento in via Anger, in un gruppo di case a prevalente destinazione turistica. Come ricostruisce Repubblica.it, è stato proprio il compagno, un pakistano dipendente in una pizzeria della zona, a chiamare i soccorsi, ma prima ci sarebbe stato un giro frenetico di telefonate con i suoi colleghi di lavoro nonché vicini di casa, che ha insospettito gli inquirenti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la scientifica e due sostituti procuratori di Bolzano. La donna è stata ritrovata dai militari senza vita riversa sul letto. Non c'erano tracce di sangue e, da una prima indagine medica, è emerso come fosse morta per asfissia. Si è subito ipotizzato un soffocamento con un cuscino o lo strangolamento. Il compagno è stato portato ieri nella caserma di San Candido per essere sentito dai sostituti procuratori Andrea Sacchetti e Sara Rielli e dai carabinieri. Nella notte, l'accusa di omicidio pluriaggravato motivato dal fatto che la donna era in avanzato stato di gravidanza: alla sua morte si aggiunge quindi anche quella del bambino che avrebbe dato alla luce fra poche settimane. Sono circa 600 all'anno i casi di abusi e violenze nei confronti di donne e bambini su cui indaga la Procura di Bolzano. Circa 270 sono i provvedimenti di allontanamento da casa, ma un uomo su 4 non rispetta le disposizioni dell'autorità giudiziaria. A fornire i dati a Repubblica è il sostituto procuratore di Bolzano, Luisa Mosna, a capo di un gruppo di lavoro composto da quattro magistrati che si occupa di violenza contro donne e minori.
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